La visita Pecci
«Dentro al circuito di questo Castello, in forma rotonda perfetta s'innalza la circonferenza d'un Cassaro, o Rocca, di braccia 120 e fino a giorni nostri comparisce la sommità di braccia 14 ma dove più e dove meno, secondo la disposizione del suolo. Vi sono per dare l'accesso a questo Cassaro due anguste porte, con arcate ovali, ma da chiudersi con grosse stanghe, conforme le buche, che ancora vi rimangono, lo dimostrano; e si conosce, che i bilichi per chiudere le medesime porte non poco giocavano nella muratura medesima. Dentro al medesimo Cassaro, diviso da due muri a linea retta, che formano un andito, o corridore, e lateralmente altri nuovi tramezzi, che sostenevano stanze, esiste una cisterna, e due altre se ne scorgono nel Castello, dove s'osservano ancora i condotti dell'acqua, che conservano al di dentro il loro intonaco. Si scorge una diritta strada che dalla porta del Castello, conduce, a linea retta al Cassaro; la porta del Castello riguarda verso Roselle, e attorno, e avanti a questa porta vi

Archivio di Stato di Siena. Quattro Conservatori 3052-30. Anno 1748. Particolare.La pianta mette in rilievo come il nome 'Moscona' fosse quello attribuito dal medioevo all'antica città etrusco-romana di Roselle, e come il fortilizio circolare costruito sulla vicina collina che domina la pianura grossetana fosse chiamato 'Tino', proprio in ragione della sua forma, e 'di Moscona' per la sua vicinanza alle rovine della città.

erano alcuni muri per fortificazione, siccome altri muri per la stessa cagione si scorgono fuori delle mura castellane, quali in forma di mezzo circolo, e quali in quadrato, ma fuori squadro. La muraglia del Castello tutta egualmente è di grossezza braccia due e due terzi; e circonda tutto il Castello, dentro del quale, come si è detto, si comprende il Cassaro; e questa meraviglia si vede tuttora in piedi, dove alta quattro e dove cinque braccia. Vi sono ancora le vestigie di altri muri, tutti posti a linea retta, secondando la strada, ma tramezzati da altri fuori di squadro, che vengono a formare quasi tutte le case, e abitazioni a mandorla. Tutti questi lavori sono di pietra, rarissimi essendo i rottami di terracotta, che vi si scorgono. La forma del Castello è ovale, ma nelle estremità, ove la Rocca si restringe alquanto, e si sporge da una parte con pezzo di muro in forma quadrata; e la circonferenza di tutto questo Castello è di braccia sanesi numero 800. Il colle, ove è situato Moscona, è assai superiore nell'elevazione all'altro di Roselle, e dalla cima ove resta piantato il Cassaro, in giù; circa un terzo d'esso, ove comincia la macchia, è tutto composto di sasso spogliato.
Verso il principio della macchia si trova altra muraglia della lunghezza di braccia 600, alta più e meno dal suolo, e talvolta fino a tre braccia; e grossa quanto la muraglia del forte superiore, che, principiando da Levante, si estende verso Ponente. Al principio del piano di Grosseto, e a piè di questo colle, scaturiscono acque termali, e i vestigi d'un antico tempio, incrostato al di fuori di quadrelli di pietre, e dentro; nella tribuna di pianelle, si vedono le pareti. Confesso ingenuamente, che quanto alle misure, situazioni e distanze da Roselle, e Moscona, che ho descritto, l'ho tratte da un esatta dimostrazione, che in disegno e in iscritto, ne ha data il Sig. Canonico Iacomo Boldrini di Grosseto; accuratissimo investigatore delle antichità della di lui patria, e Professore di Geometria e Architettura, che portatosi in quei luoghi, e in altri circonvicini, ne ha delineato con esattezza, le piante; e tutte me le ha trasmesse onde io ne resto ad una tal diligente osservazione molto tenuto» (G.A.PECCI 1759, p.58).