Roselle medievale
 

Il territorio circostante la città etrusco-romana di Roselle nel secolo XII. Il fatto che nel medioevo il nome di Roselle sopravviva non indicando più il luogo della città è attestato da copiosa documentazione. Ciò impone che la valutazione di quale sia la condizione urbanistica di Roselle nel 1138, cioè nell'anno della traslazione in Grosseto della sede vescovile, sia effettuata in riferimento a due luoghi distinti. Ovvero ad uno che è quello in cui è vissuta la città antica ed ha avuto sede l'episcopato, e ad un altro, il Poggio Mosconcino, in cui l'episcopato ha cercato di realizzare un momento di più razionale presenza nel quadro dell'evoluzione dell'assetto territoriale diocesano, in particolare della pianura circostante l'emergente Grosseto. (cfr.G.PRISCO '89, pp.37-55).

La città in età tardoantica dovrebbe avere la consistenza di un piccolo centro di altura, con ancora intatte le proprie mura che utilizza soltanto in parte a protezione di poche abitazioni, addirittura capanne come quella il cui fondo è stato rinvenuto nello scavo dell’edificio termale di età adrianea. In un’età in cui continua a sussistere un’economia di mercato, che nel territorio rosellano rimane seppure con caratteristiche subregionali fino al VI secolo , la presenza in Roselle di officine quali quella della ‘Domus dei Mosaici’ , e la costruzione dell'edificio termale del IV secolo d.C. fuori le mura, considerate in riferimento alle caratteristiche degli insediamenti individuati nel territorio, fa ritenere che nel IV e V secolo la città continui ad essere il centro artigianale e commerciale di un territorio esteso,  probabilmente, dallo spartiacque fra l’Ombrone e l’Osa-Albegna fino al Pecora. Vale a dire di un territorio che as-

somma quelli che in età etrusca, e poi in quella romana, appartengono a Roselle stessa ed a Vetulonia, in cui la presenza della città, con la sua funzione propulsiva di una seppur modestissima economia di scambio, contribuisce fortemente a mantenere a lungo in vita le ville dei possessores. In effetti, dunque, i dati archeologici attestano di una nuova sistemazione urbanistica conferita alla loro città dai rosellani, che hanno stimoli sufficienti a ricercarle, restringendone il perimetro, un assetto più razionale in riferimento al tipo di rapporto di fatto esistente col territorio, e dunque giudicando che questo le garantisca un futuro. Roselle è sede vescovile documentata dal 499, e tale rimane fino al 1138, anno della traslazione in Grosseto, ma non appare
certo che la cattedrale e la "domus episcopi" fossero proprio nell'antica città, il cui nome nell'altomedioevo definisce piuttosto un territorio, mentre in pieno medioevo la documentazione riferisce di una Civita de Maschona che con evidenza è da localizzare nel sito della città etrusco-romana. Sembra piuttosto assai probabile, com'è normale in Italia fra tardoantico ed altomedioevo, che la cattedrale rosellana sia fuori delle mura cittadine, e dunque che quando nel VI secolo anche Roselle fa parte di un sistema di fortificazioni lungo l’Aurelia durante le guerre condotte dai bizantini in Italia, prima coi goti e poi con i longobardi, il presidio militare sia realizzato là dove è la domus del vescovo: il vicino Poggio del Mosconcino. Il rapporto fra l'antica Roselle e questo presidio - la nuova Roselle, visto che è qui che risiede il vescovo- è di appoggio logistico al fortilizio, secondo i criteri bizantini circa le funzioni proprie alle città. Quando avviene la traslazione della sede vescovile in Grosseto il luogo della Roselle degli etruschi e dei romani non ospita più, ormai, che una chiesa fortificata, restaurata in età carolingia, con un campanile che è piuttosto una torre. La chiesa è Plebs de Civita documentata nel 1188 assieme alla Canonica de Rosella, sul Poggio Mosconcino, e presso di essa, entro le antiche mura, sono le poche capanne degli agricoltori che servono a condurre l'azienda agricola - una masca - , a cui è ormai ridotta l'area della città, e che a questa ha ormai dato il nuovo nome di Mascona.

Archivio di Stato di Siena.Quattro Conservatori 3053-186."Pianta o Disegno proporzionato del Terzo di Mota della Comunità di Batignano allineata alla Fameglia Iacometti di detto luogo fatto da me Giuseppe Montucci questo dì 29 gennaio 1761" . Particolarmente interessante il toponimo 'Moscona' attribuito all'area delle rovine della antica città di Roselle. E' localizzato anche il Tino di Moscona. Il territorio del "Terzo" in pratica si identifica con quello del medievale Castello di Montecurliano, nel cui Estimo del 1320 è iscritta, appunto, l'area della Civita con la sua chiesa.

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