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Tito Livio
Ab urbe Condita, XXVIII, 45, 13-20 (ed. G.BERZERO, Torino 1943)

(III sec. A.C.) Aiuti volontari per la guerra in Africa condotta da Scipione l'Africano: «...i Perugini, i Chiusini, i Rosellani offersero il legname per fabbricare le navi ed una grande quantità di grano».


715 Giugno 20
Arch. Capit. di Arezzo, n.2

«Trabonus clericus de fines Rosellanos», messo di Gaudioso vescovo di Roselle, partecipa come teste all'inquisizione tenuta da Gunteramo notaio regio, per ordine del re Liutprando, circa la vertenza tra i vescovati di Siena ed Arezzo per il possesso di chiese e monasteri nel territorio senese. Trabonus asserisce di aver sempre saputo che le chiese in questione erano di proprietà della diocesi aretina. Un altro teste, il prete Florentino «de baptisterio Sanctae Restitute in fundo Resciano», riferisce che «chrisma, quando erat episcopus, in Aritio tollebam, inde, quando non erat, suscipiebam de Sena, aliquotiens et de Rusellas accipiebam chrisma».

720 Settembre
Arch. Arciv. di Lucca + N,4; ++ O, 67

(720 Settembre-Dicembre) Il «vir devotus» Pertualdo («vir magnificus» nella sottoscrizione della carta, padre del futuro vescovo di Lucca Peredeo), di ritorno da un pellegrinaggio in Roma ofre vari beni -fra i quali terra «a regia potestate concessa» alla chiesa e monastero di S.Michele Arcangelo, da lui stesso fondato presso le mura di Lucca. Fra i beni donati una «casa in Cornino» e una «casa in Roselle». La carta registra il «signum manus» col quale attestano il loro consenso i due figli di Pertualdo.
Deusdedit
Die Kanonenssammlung des Kardinals Deusdedit (Ed. V.W.VON GLANVELL, Padeborn 1905, Lib. III, p.355 cap. 191)
(Metà secolo VIII) « Item curtis, que dicitur Burrianum, in territorio Rosellano cum omnibus suis, ut predictum est de Lucense monasterio : prestant XV solidos auri lucanos, denarios VIII. Et due curtes, que uocantur Piscaria et Flacianum, cum caio suo, qui dicitur tertio, una cum monasterio sancte Iulie necnon et uilla magna et fossa, que vocatur Flexu, cum omnibus eis pertinentibus : posite sunt prefato territorio Rosellano ; prestant X solidos auri lucanos, denarios VIIII. Curtis in integro, que dicitur Campaniaticum vel Capetiaticum, cum ecclesia sancti Iusti, Villa, que dicitur
Castelione, cum omnibus eis pertinentibus : posite sunt in territorio Rosellano ; prestant X solidos auri lucanos, denarios VIIII».

761 Gennaio
Arch. Arciv. di Lucca *A, I

Aripaldo del fu Roppaldo vende a Teudiperto la sua parte «de casa et cagio et vineas, cultum vel incultum, movile vel inmovile » che possiede in Roselle, oltre a beni in Diecimo, Lucca, Saltocchio, ed altri luoghi per cinquanta soldi d’oro. «Actum Luca».

761 Maggio 15
Arch. Arciv. di Lucca * O, 3

Notizia fatta da Sunderado circa gli uomini che due volte divise con lo zio Peredeo vescovo di Lucca (sessantasette, tra maschi e femmine, compresi i figli); e circa i servi messi in libertà da Peredeo (ventotto, tra maschi e femmine, compresi i figli), i quali non furono compresi nella divisione. Fra di essi «due consubrine Dulciari de Coloniola nepote Bonusoli de Roselle».


762 Dicembre
Arch. Arciv. di Lucca * M, 8

Peredeo vescovo di Lucca dà in locazione ad Ermicauso del fu Giocondo casa con corte, orto, vigne, terre lavorative, oliveti, pascoli «in loco Maritima ubi vocitator ad Tocciano» coll’obbligo di rendere ogni anno nel mese di maggio «uno animale et porco» oltre a vino e grano e di condurlo fino a Roselle. Ermicauso è tenuto a prestare l’angaria nella corte vescovile di Lusciano ogni volta che sarà ritenuto utile. Fra i testi Ermiperto di Ermeo; notaio il prete Fratello. «Actum in vico Lusciano».

765 Dicembre 25
Arch. Arciv. di Lucca + P,87

Auniperto, con il consenso del padre Mauro, offre alla chiesa di S. Agata di Tempagnano di Lunata se stesso, la sua parte della casa in cui abita, in Ariano, e di tutti i suoi averi, mobili ed immobili. Sottoscrive l’atto «Aluartu presbiter de eclesia Sancti Silvestri de loco Roselle rogatus ad Aunipertu et Mauru genitore eius». «Actum Luca».

770 Maggio 14
Arch. Arciv. di Lucca + H, 44

Ato del fu Giordano, abitante nel «vico Valeriano», promette al vescovo di Lucca Peredeo di risiedere nella casa che ebbe da lui «in loco Lusciano», dove già risiedeva Lucerulo fratello di Taniperto "actor" del vescovo, di lavorare e migliorare i terreni e di dare ogni anno a lui o al suo messo od "actor" quattro moggi di grano, sei decimate di vino, un maiale ed un animale maschio di un anno, di farvi l’angaria come i massari del luogo, nonché di condurre nel terzo anno gli animali di lui «usque in Ruselle».

772 Marzo
Arch. di Stato di Siena. Diplomatico. S.Salvatore Montamiata

Guntifrido «vir devotus», figlio di Tato, esercitale di Chiusi, conferma Teudiperto «homo livero», nella sua casa e pertinenze situata in «Roselle, trans fluvio Ombrone, ubi dicitur Iuncarico», dove già risiedeva Pertulo. Tudiperto si obbliga a risiedere nella casa, dalla quale potrà portar via con sé, se dovesse lasciarla per colpa di Guntifrido, «parte de ris movile secundum usu loci istius Roselle»; è tenuto a prestare opera «tam ad mano quam et cum boves» ogni terza settimana nel dominico, dal quale ogni anno, «in istate, quando tempus fuerit», dovrà trarre dieci moggia di sale che dovrà trasportare a Chiusi. Fra i testimoni Maziulo «actor". «Actum Roselle, ad sancto Donato».


772 Marzo
Arch. di Stato di Siena. Diplomatico. S.Salvatore Montamiata

Guntifrido «vir devotus», figlio di Tato, esercitale di Chiusi, conferma Auderado di Querino nella metà della casa in cui risiede il suo genitore, con tutte le pertinenze e gli strumenti di metallo per lavorare. Tale casa pervenne a Guntifrido dal cugino Pertingo, ed è situata in «Roselle, trans fluvio Umbrone, ubi dicitur Iuncarico». Auderado si obbliga a risiedere nella casa, dalla quale potrà portar via con sé, se dovesse lasciarla per colpa di Guntifrido, «parte de ris movile secundum usu loci istius Roselle»; è tenuto a prestare opera «tam ad mano quam et cum boves» ogni terza settimana nel dominico, dal quale ogni anno, «in istate, quando tempus fuerit», dovrà trarre dieci moggia di sale che dovrà trasportare a Chiusi. Fra i testimoni Maziulo «actor». «Actum Roselle, ad sancto Donato».


777 Maggio 17
Arch. Arciv. di Lucca + L.79

Peredeo «vir venerabilis», vescovo di Lucca alloga una casa di proprietà della cattedrale di S.Martino di Lucca situata «in loco Lusciano prope Tocciano», ai fratelli Corbulo, Maurizio e Winichildo del fu Leontio, e ai fratelli Martino e Alateo fel fu Ursone, con l' obbligo di risiedervi e ben governare e lavorare le sue terre. Dovranno corrispondere un censo annuale consistente in «una anfora vino, uno porco et uno animale annotino» e prestare l'angaria nella corte vescovile «in loco Lusciano» per cinque giorni «cum boves, et maniviles» quando sarà loro richiesto dall'«actor» del vescovo. Infine dovranno "usque ad Roselle animalia et porcos menare». «Actum in Vico Lusciano».
Codex Carolinus
MGH, Epistolarum Tomus III, Cap.VIII, n.79
(a.787) Papa Adriano I scrive all'imperatore Carlo Magno per chiedere «ut idoneos missos suos dirigere iubeat, qui nobis contradere debeant fines Populonienses seu Rosellenses, sicut ex antiquitus fuerunt, ut vestrae regalis oblationis donatio fine tenus maneat inconvulsa».
Codex Carolinus
MGH, Epistolarum Tomus III, Cap.VIII, n.80
(787-788) Papa Adriano I scrive all'imperatore Carlo Magno per chiedere «missis vestris dirigere dignamini, ut nullo modo ad vos remeari audeant, nisi prius...iustitias de Populonio et Rosellas nobis facere sub integritate studeant, quia sunt alii ex missis sicut partibus Tusciae civitates, id est Suana, Tuscana, Bitervo et Balneoregis ceterasque civitates cum finibus et territoriis eorum, beato Petro offerentes condonastis ita in eo modo contradere nobis protinus feciatis...».
Codex Carolinus
MGH, Epistolarum Tomus III, Cap.VIII, n.84
(788) Papa Adriano I si lamenta nei confronti di Carlo Magno: «Sed quid missis vestris contigit? Vestra noluerunt adimplere pro huismodi iussa neque de Rosellas et Populonio neque partibus Beneventanis...».
C.BARONIO
Annales Ecclesiastici, Vol.13, p.286
(a.795) Papa Adriano I a Carlo Magno: «Gratias agit pro Rosellis, Populonio et Benevento, quas urbes Carolus ipse dederat».

817
THEINER, Codex diplomaticus dominii temporalis sanctae sedis, Tomo I, n.3

«Decretum confirmationis» di Lodovico il Pio: «..tibi beato Petro principi Apostolorum et per te Vicario tuo donno Pascali summo pontifici et universali pape, et successoribus eius imperpertuum...in partibus Tusce Longobardorum... Populoniam, Suanam, Rosellas....sub integritate, cum omnibus adjacentibus, ac territoriis maritimis, litoribus, portubus ad suprascriptas civitates et insulas pertinentibus».


828 Giugno
Arch. di Stato di Siena. Diplomatico. S.Salvatore Montamiata

Andualdo abate di S.Salvadore del Montamiata concede a livello a Rachinaldo prete del fu Maurino cherico, la corte nel «Casale Citiliano» per tutta la sua vita, con obbligo di pagare annualmente 10 anfore di vino a giusta misura e di ricevere i monaci o un messo del monastero per governare il vino sotto pena di 200 mancusi. «Actum Roselle».

861 Giugno 30
Arch. Arciv. di Lucca *I 9
6
Eriprando q.Ildiprando, avendo un tempo ceduto in permuta al vescovo di Lucca Berengario la chiesa di S. Angelo della Verruca, in cambio «de aliquantis capanne et rebus in locho et finibus Rosellense», ed essendo stata la chiesa in una parte evitta al vescovado, in compenso cede al medesimo nella persona del vescovo Geremia, la chiesa di S.Benedetto del luogo Settimo.


862 Ottobre 7
Arch. Arciv. di Lucca *C. 77

Ildebrando conte qd. Eriprando, permuta con suo fratello Geremia vescovo di Lucca propri beni in territorio lucchese, ricevendone altri in cambio: «casa et curte illa domnicata in loco ubi dicitur Mucciano, finibus Suanense, una cum Ecclesia qui in eadem curte sita est….Ecclesia illa cui vocabulum est Beati Sancti Eusebbi sita in predicto loco ubi dicitur Lusciano…et capannis et rebus illis in loco Iseli, finibus Rosellense….quas Gumperto vassallo vestro in beneficio abuit». Presenti Teudilascio Diacono e Cappellano imperiale, con Teudimondo Vassalo imperiale, affinchè assistano come giudici stimatori alla permuta . «Actum Luca».

867 Settembre
Arch. di Stato di Siena. Diplomatico. S.Salvatore Montamiata

(867 [Settembre] - 868 [marzo]) Winighisi, conte della città di Siena, cede a Nordimanno, Prando, Bernardo e Poso, figli del fu Petrone della città di Chiusi, certe case e beni «in casale Stabluoriliani» che aveva comprati dal fu Rochildo, e riceve in permuta altri beni posti nei casali «Titinano» e «Iuniano», con la metà «de Cagio qui nominatur Licinianu in territurio Suanensi prope flubio Albinie». Fra i testi «Dionisi gastaltio» e «Willerado scavino». «Actum Roselle».

892 Settembre 14
Arch. di Stato di Siena.Diplomatico. S.Salvatore Montamiata

Guido imperatore conferma al monastero di S. Salvadore del Montamiata tutti i fredi, giudicarie e decime delle celle e corti già concessegli dal suo predecessore Lodovico imperatore. Concede un mercato sabatino o annuale in luogo desiderato dall’Abate o Preposto, minacciando a chi contraddicesse a detto privilegio la pena di lib. 30 d’argento e 8 d’oro. «Actum Roselle».

939 Settembre 9
Arch. di Stato di Siena. Diplomatico. Legato Bichi-Broghesi

Sisemundo q. Rodilando prende a livello da Corrado, vescovo di Lucca, un terreno posto «in loco Uuidalperghe prope Pasturale et Valleplana et in Sanuuinitulo, chomitato et territurio Rosellense, pertinentes episcopatui s. Martini" di Lucca, per il canone di 14 denari d’argento, sotto pena di soldi 100 per la non osservanza del patto. In Lucca.
Gesta Albini X, c.30 (972-983) «Item in quodam tomo carticio qui est in cartulario iuxta Palladium, legitur Papa Benedictus locasse Civitatem et Comitatum Suanensem cum Castellis et Villis, et cum omnibus suis pertinentiis: et Civitatem et Comitatum Rosellensem cum Villis et Castellis, et suis pertinentiis, et discricto, et placito et cum omne datione, et reddito suo».


973 Aprile 14
Arch. di Stato di Siena. Diplomatico. S.Salvatore Montamiata

Lamberto del fu marche Ildebrando, vende a Roppando prete, figlio del fu Benedetto, per il prezzo di diecimila lire tra oro e argento, molti castelli, torri e chiese posti nei territori di Roselle, Sovana, Toscanella, Chiusi, Populonia, Castro, e nel territoriodi Parma e Novi. Per l’area dell’odierna Maremma grossetana le corti menzionate sono : «..infra comitato et territurio Rosellense.....prima curte Astiano, secunda Caliano cum castello et ecclesia seu turre ibidem consistente super ripa fluviis Umbrone, tertjia corte Grosito cum castro et eclesia ibidem consistente, quarta Canpangnatico cum suo castello, quinta Caldo que est infra comitato Suanense, ....octavadecima corte Canpiano cum suo castello, nonadecima corte Castelione....que sunt infra comitato Popoloniense, vicesimasecunda corte et castello in Alma, vicesimatertjia Scarlino, vicesimaquarta Buriano....». «sexta Castro, septima Glatjano, que sunt infra comitato Castro, octava Anhcarano, nona corte Civitella, que sunt infra comitato Tuscanense....septadecima corte Miliciano cum castello suo....vigesima corte Suuereto cum suo castello, vicesimaprima corte et castello sito Montepiti , que sunt infra comitato Popoloniense». Completano il quadro delle proprietà della Tuscia meridionale le corti del comitato chiusino: «decima Radicofani cun suo castello, undecima corte Cerasolo, duodecima namque corte et roca de Campelli, tertjiadecima igitur corte et rocca seu castello Cininule, quartadecima Monticlello, quintadecima corte Cenula, sextadecima Monteclello». «Actum Caliano intus castello meo, que est super fluvio Umbrone».

994 Agosto 26
Arch. di Stato di Siena. Diplomatico. S. Agostino

Berizio prete figlio di Luczia, dona a Roizio e Pietro, detto Bonizio fratelli e figli del fu Luzio le terre e vigne poste a Morrano, a Paratine, a Pissinalita, e a Ranoclogia detta Quercia, già acquistate da Luzio di Cunrado da Morrano. In Morrano, territorio di Roselle.

1020
THEINER, Codex diplomaticus dominii temporalis sanctae sedis, Tomo I, n.4

«Decretum confirmationis» di Errico II: «...tibi beato Petro principi Apostolorum et per te Vicario tuo donno Pascali summo pontifici et universali pape, et successoribus eius imperpertuum...in partibus Tusce Longobardorum... Populoniam, Suanam, Rosellas....omnia superius nominata per hoc nostre confirmationis decretum roboramus ut in vestro permaneat jure...».


1020 Aprile 25
Arch. Arciv. di Lucca. Privilegio 85

Errico II imperatore conferma a Benedetto abate del monastero di S.Salvatore di Sesto il detto monastero con tutte le sue dipendenze, comprese quelle della corte «in comitatu Volutarense...in Vallis cun ecclesia sancti Iusti» e «in comitatu Rosolense».

1040 Giugno 17
Arch. Arciv. di Lucca + K 91

Ghisla detta Ermellina, «relicta bone memorie Hemrighi comes et filio bone memorie Ildebramdi comes, et filia bone memorie Farolfi, quia conlsentientes et data licentia mibi Ildebrando comes filio bene memorie Ildebrandi comes congnato et mundualdo meo in cuius mundio ego esse visa sum» , per rimedio dell'anima conferma Enrico del fu Enrico, Ildebrando del fu Alboni e Rodilando del fu Ildebrando nella proprietà di tutte le case, corti, rocche, castelli, chiese e beni, di cui ha parte in vari comitati, fra i quali quello di Roselle . In questo i beni donati riguardano il castello e la chiesa di S.Maria de Guncharico ed il castello e la chiesa di S.Pietro de Ghavorrano. «Actum in loco et finibus Guncharicho intus imfra ipso castello et territurio Rosellense».


1050 Luglio 13
Registro di Documenti appartenenti al Vescovado Fiorentino di Gherardo di Borgogna n.I a car.17 (Ed. I.CAMICI, Del Vescovado Fiorentino di Gherardo di Borgogna che fu anco sommo pontefice col nome di Niccolò II, Firenze 1780)

Il vescovo di Firenze Gherardo, avendo ridotti i canonici della sua cattedrale alla vita comune e regolare, e dotata la loro mensa di possessioni li sottopone al patrocinio della Santa Sede Romana nella persona di papa Leone IX. Fra i testi «Gerardus Rosellane Ecclesie Episcopus».

1072 Luglio 23
Arch. di Stato di Siena. Diplomatico. S. Agostino

Dodo, vescovo di Roselle, «in loco in via plubica et vocitator a Lupo in Piso prope ecclesiam plebe Sancti…et Sancti Iohanni Baptista de Tabbiano presentia bonorum hominum» concede a Stefano abate del monastero di S. Bartolomeo «de siti loco curte Maimberti vocitatur a Sestinghe..idest medietate ex integra de omne reditu et debitu illo de villis illis que dicitur Sextinghe et de curte Mainberti et Vallepetrosola Prugnano Vico Caldana Cesi Collicle Tile Ranoclaria Perita» in territorio rosellano. Ciò come è gia avvenuto in precedenza ad opera dello stesso vescovo a favore ai preti Teuzio e Ursone e per il livello concesso a Ranieri q.Roffrido e a Andrea abate. Inoltre concede «omne reditu et debito ille decimatione…de Alma Blanculare Caralle Tatti Ravi Tabbiano Prata». Canone annuale da pagarsi al vescovato di Roselle nel mese di agosto soldi 4


1101 Aprile 7
F.Ughelli, Italia Sacra, Tomo III, col.661

Rinuncia a favore del Monastero di S. Maria dell'Alberese delle decime spettanti al Vescovo di Roselle. «Ildeprandus Russellanus Ep., Abbatem Alborensis Monasterii Investivit nonnullarum decimationum, ut habetur in codice manuscripto Abbatiae Florentìnae. Scriptum concessionis, atque donationìs qualiter Ildeprandus Russellensis Ep. investivit D. Dominicum Abbatem Alborensem de omni decimatione, quae exierit de terra, quae fuerit proprietas Monasterii S. Mariae in monte Alborensi positi, sive de illa terra, quam in praesenti habet, sive de ea, quam in futuro juste potuerit habere in toto Russelensi Episcupatu ut haec profìciant ad sussidium fratrum in praedicto Monasterio Deo serventium, et propraedicti Episcopi, et successorum omnium eius, Deum timentium: factum est hoc in praesentia domini Bernardi Sanctae R. E. Cardinalis, el Alberti Russellensis Praepositi, et Raynerii Vicedomini. Anno ab incarnatlone D. N. Jesu Cristi MCI J. Idus Aprilis Indict. IX. Actum est in loco quod vocatur Grossetum in Ecclesia S. Mariae Virginis Die dedicationis eius tertio».

1102 Aprile 21
Arch. di Stato di Siena. Diplomatico. S.Salvadore Montamiata

Gemma del fu Rolando e Ugo del fu Anselmo suo marito, col consenso dei prossimi parenti della stessa Gemma, avendo ricevuto a titolo di launechild da frate Rustico proposto della chiesa di S. Salvadore della corte di Campagnatico, posta in luogo detto Galiano, rinunziano al monastero di S. Salvadore del Montamiata ogni diritto che avevano nella corte e borgo di Campagnatico, dalla carbonaia fino al fiume Ombrone. «Actum comitatu Rosellense, sito castro Dotale». Drudo not.

1108 Ottobre
F.UGHELLI , Italia Sacra, Tomo III col. 662

Donazione della metà del Castello di Scarlino al vescovo di Roselle da parte di Rainerio q.Asquino, Errico q.Brencio, Durellino q. Ugisolfo: « tradimus ac accedimus Episcopatui S.Laurentii sito loco, ubi dicitur Roselle, et Canonice ejusdem Episcopatus in loco Roselle….medietatem de Castello quod dicitur Scarlino…».

1118 Agosto 9
Arch. di Stato di Siena. Diplomatico. S. Agostino

Bernardo, vescovo di S. Lorenzo di Roselle, concede a livello le decime del Vescovado a Ranieri, abate del monastero di S. Bartolomeo a Sestinga, posto in 'corte Bamberti' in territorio di Roselle, Valle Peritu, Prugnano, Viko, Caldana, Crescie, Collicle, Tile, Ronoclagia, Perita, Alma, Planculana, Carelle, Tatte, Ravi, Tablano e Prata, e con le decime le buone consuetudini, eccetto quella parte di decime che Dodo vescovo concesse in livello a Teuzo prete e ad Urso prete; e la concessione è fatta con l’obbligo di corrispondere ogni anno al Vescovado 4 den. d’argento di Lucca.


1138 Aprile 9
Arch. di Stato di Siena. Diplomatico. Acquisto Cerretani
Bolla di Innocenzo II sulla traslazione delle sede vescovile da Roselle a Grosseto

«INNOCENTIUS EPISCOPUS SERVUS SERVORUM DEI VENERABILI FRATRI ROLANDO GROSSETANO EPISCOPO EJUSQ. SUCCESSORIBUS CANONICE SUBSTITUENDIS IN PERPETUUM …Hoc nimirum dispensationis intuitu, venerabis frater Rollande Episcope, quoniam Rosellana ecclesia multorum predonum in circuitu habitantium stimulis et infestationibus agitatur et populus ejusdem loci ad magnam desolationem atque paucitatem peccatis exigentibus est reductus, communicato fratrum nostrorum consilio, dignitatem episcopalis sedis in eadem urbe hactenus habitam, in grossetanam civitatem apostolica auctoritate transferimus, atque ut idem locus de caetero episcopalis apicis culmine decoretur presentis privilegii sanctione decernimus. Nulli ergo omnino hominum fas sit te vel successores tuos super hac nostra constitutione temere perturbare, aut etiam super his aliquid immutare . Sed potius Grossetana civitas episcopalis sedis dignitate perpetuo gaudeat…».

1178
Arch. di Stato di Siena. Capitoli 1, c.19 r-v . (Ed. Cecchini, "Caleffo Vecchio" n.29)

Il visconte Ugolino Scolari dà al Comune di Siena un terzo dei suoi diritti sulle miniere d’argento, piombo e oro del territorio di Batignano e Montorsaio e giura perpetua amicizia: «tertiam partem mee partis vene argenti et plumbi et auri et cuiusque metalli, que extraetur de castello de Batignano et. curte et districtu eius et de curte et districtu de Montorsaio, quam modo habeo et in antea acquisiero in his finibus et in aliis usque Rosellem, Montorsaium, Turrim, et usque Umbronem».

1188 Aprile 12
Arch. di Stato di Siena. Diplomatico. Riformagioni

Privilegio di Clemente III alla chiesa grossetana.
«CLEMENS EPISCOPUS servus servorum Dei ven.fratri Gualfredo Grossetano episcopo... tuis iustis postulationibus clementer annuimus, et Grossetanam eeclesiam, cui, Deo auctore, praesse dignosceris sub beati Petri et nostra protectione suscipimus, et praesentis scripti privilegio communimus... Castellum de Ischia integre cum ecclesia, curte, et districtu suo, aquis piscariis, molendinis, et quicquid edificii est, vel proveniri potest in flumine Umbronis, infra curtem, et districtuin praedicti castri, et in lacu Bernardi, et quicquid iuris a praenominato fluvio iuste ab episcopo poterit iure dominii exigi. Et quicquid iuris habes vel possides in.curte et territorio Castellinovi, sicut in chartulis episcopatus continetur. Et quicquid iuris habes, et tenes in curte, et diatrictu Montis Calvi, videlicet in ecclesiac terris, et decimationibus cum albergaris, sicut in chartis episcopatus continetur. Medietatem totius Grosseti, et sexaginta casalinos sapra, cum curte, et districtu suo, et toto Tumbolo, et ecclesiis, scilicet: Ecclesia s.Petri eum omni iure, et proprietate sua; ecclesia sancti Michaelis cum omnibus pertinentiis suis; Ecclesia B. Andreae cum pertinentiis suis; Ecclesia s.Georgii cum omni suo iure. Et decimationem totius allodii, quod ecclesia s. Laurentii habet in districtu Grosseti et quartam partem omnium oblationum, quae proveniunt ex Dominicis diebus, et solemnitatibus principalibus et quae proveniunt ex Coena Domini, et Parasceve, et in omni Pascha, episcopo absente ab ecclesia maiori per annum. Medietatem omnium oblationum, quae ad manus tuas devenerint, cum in eadem ecclesia maiori cantaveris missam, quartam partem omnium testamentorum, exceptis terris, et vineis, et oblationibus missarum ............. ac etc. E quibus de consuetudine nihil percipis. Haec eadem de conauetudine percipis in ecclesia s.Michaelis, s. Luciae, et s.Andreae. Castellum de Rosella cum curte, et districtu suo, praediis, pratis, pascuis, rivis, et universis possessionibus suis, et quicquid iuste, et rationabiliter habes in canonica de Rosella, videlicet medietatem omnium testamentorum, et circa nomine pensionis singulis annis decem solidorum, et albergarias duas gcnerales cum viginti quinque equitaturis, et spetiales quantascumque cum septem, vel octo equitaturis per annum recipere volueris. Et quicquid iuris habes in castello, et curte, et districtu Montis Orzalis. Quartam partem castelli de Scarlino cum ecclesia scilicet, ecclesia de Lodena, et Caralle, curte, et districtu suo, pascuis, silvis, paludibus, rivis, laquis, et quartam portionem stagni, et portus. Et quicquid iuris ex ipsia per partem iam dictam vendicatur, et decimationem totius praedicti castri, exceptatis decimationibus allodii canonicae eiusdem castri, quas episcopi ipsi de propria voluntate concesserunt. Et quicquid iuris habes in praedicta canonica. Ecclesiam s. Donati cum possessionibus suis, quae episcopatui proprie spectat. Plebem de Gavorrano cum capellis suis et pertinentiis, e decimationc beati Laurentii, quam in proprios. usus habes, et quatuor solidos, quos annuatim percipis a filiis Ubertini et Ioseph de Massa. Plebem de Ioncarico cum pertinentiis suis, et decimam, quam episcopatus ibidem habet. Plebem de Burriano cum capellis suia, et decimatione eiusdem castelli, atque decimatione Tile. Capellam de Castelione cum iure suo, et albergarias, .quas habes in plebe eiusdem castri. Plebem de Rocca carn pertinentiis suis, et decimationem panis, et vini, quam in territorio, et planitie . de Rocca, et Villa Magna habes. Plebem de Alma cum cappellis, et decimationibus omnibus. Plebem de Tatte cum capellis omnibus, et iure suo. 'Plebem de Padule cum suis capellis, et omni suo iure. Plebem de Caminino cum omnibus capellis suis, pertinentiis, et decimis. Plebem de Lactaia cum capella sua. Plebem de Sticciano cum capellis suis. Et quicquid iuris habes in districtu de Monte Leonis, in terris, vineis, arboribus, cultis, et incultis. Capellam s. Stephani de Montepiscali, cum decimatione, et iure spirituali, et decimas, quas ad proprias manus tuas habes in eodem castro aut alii per te. Capellam s. Martini in Batignano cum omni suo iure. Capellam s.Cerboni, et capellam s. Michaelis in Monte Ursario cum decimis, et omni iure spirituali, et,decimationem panis, et vini, atque lini, quam illic in proprios usus habes. Plebem de Tabiano cum capella, et quae ad ipsam pertinent spiritualiter. Plebem de Fornuli cum capellis suis, et decimis, et quae de iure episcopali spectant ad eam. Plebem deTorgnalla, et capellam sanctae Sicuderae cum omni iure suo. Plebem de Bagnolo cum omnibus capellis suis, et cum omni iure suo. Plebem de Pogna cum omni iure, proprietate, et institutione, quae nullo mediante episcopatui tuo spectat, et possessiones, quas habes in praedicta villa de Pogna. Plebem de Martura cum capellis suis, et pertinentiis, et proprietatcm, et decimationes, quas habes in campo Famelico, et quaecumque Lombardi de Scarlino habent ab episcopatu in feudum. Plebem de Civita cum omnibus, quae spiritualiter ad ipsam pertinent, et Capellam de Monte Coriliano cum omni iure suo».

1216 Ottobre 22- 29
Arch. Com. Orvieto. Cod. de Bustoli cc. 121-125 (Ed. Ciacci, II, n.294).

Divisione del contado aldobrandesco fra i quattro fratelli conti, figli del conte Ildebrandino, sotto gli auspici del Comune di Orvieto. I capitoli della concordia furono i seguenti :
1. — che nel termine di 15 giorni i prigioni di una parte e dell'altra, e comunque presi, gli ostaggi e fideiussori restino liberi ed assoluti; 2. — che dell'eredità del nobilissimo conte lldebrandino ognuno di essi abbia la quarta parte; 3. — che (non essendo modo migliore alla durata della pace che a cia-scuno tocchi il suo) sia diviso l'intero contado così : Nella prima parte : Arcidosso con la sua curia e distretto; Bargano ecc.; Montepescaria ecc.; " illud quod est in loncarco"; Roccaporta ecc.; Montemasso ecc.; Tatti ecc.; " illud quod Comìtatus habet in Massa "; Suvareta ecc.; "quidquid habent usque ad Cinnam"; Roccastrata ecc, Sassoforte ecc.. Torniella ecc.; Montemarienti ecc.; Castel della Selva ecc.; Bonforte ecc.; "Rodicule" Monte Guido ecc.; Colle di Val d'Orcia ecc.; " illud quod est in Logia "; Rocca d'Assillano ecc.; Monte Geminolo ecc.; Cugnano ecc.; e i diritti e le azioni che i Conti posseggono nei contadi di Orvieto e di Massa. Nella seconda parte; Grosseto e sua curia e distretto; Monte " Auruglamum" ecc.; Ischia ecc.; Roccalbegna ecc.; Roselle ecc.; Colleolo ecc , Manciano ecc: " Colle Romentii " ecc.; Magliano ecc.; Scansano ecc.; Genesta ecc.; Pomacem ecc.; Rocca al cane ecc.; Stribulglanum ecc.; Cinigiano ecc.; e quanto è dall'Ombrone fino all'Albegna e mette sul mare. Nella terza parte : Castiglion di Val d'Orcia con la sua curia e distretto; Castel del Piano ecc.; illud quod est in Proceno et Singnano in curiis et castellis; illud quod est in Monte Pinzuto in curia et Castelloncello; S. Fiora con la curia e distretto; " Lantriana " ecc.; Calliganum ecc.; Samprognano ecc.: Rocchetta ecc.; Motedrelle ecc.; Catabiu ecc.; Saturnia ecc.; Montemerano ecc.; Manciano ecc.; Strachilasii ecc.; Marsiliana ecc.; Orbetello ecc.; Castello Argentaro ecc.; Giglio ecc.; Tricosto ecc.; Capalbio ecc.; Capita ecc.; Monte Acuto ecc.; Scerpena ecc.; Scarzeta cum sua curia et districtu, sicut mictit Albinia usque in Arminum reddit in mare . Nella quarta parte: Pian Castagnaio ecc.; Aspretulo ecc,; Penna ecc.; Montevitozzo ecc.; Castel Lazzaro ecc.; Montorio ecc-; Selvena ecc.; Monte Cuculo ecc. ; Sovana ecc.; Sorano ecc.; Vitozzo ecc.; PitigIiano ecc.; Sala ecc.; Ischia ecc.; Farnese ecc.; Morrano ecc.; Castiglione ecc.; Petrella ecc.; Castellarso ecc.; Città di Castro ecc.; Montalto ecc.; " et quidquid habent ab Armino usque ad stratam Francigenam……".

1228 Aprile 30
Arch. di Stato di Siena, Capitoli 1, c.191v (Ed.. CECCHINI "Caleffo Vecchio" n.261)

Il vescovo di Grosseto sottopone al Comune di Siena i Castelli di Istia e Roselle.


1262 Luglio 7
già in Arch. Vescovile di Grosseto. Monumenta Mensae Episcopalis Grossetanae olim Rusellanae (Ed. L.Ximenes, Esame dell'esame...)

«Descripsio confinium Oppidorum Rosellarum et Ischiae Umbronis....terminatione facienda de confinibus, curia iurisdictione territorii et districtu castrorum Ischie et Rosellis et Castellare de Rachalete....quod Curia, Districtus et territorium de Ischia e de Rosellis, et de Castellare cum civitate Grossetana citra fluvium Umbronis sic confinatur....quod incipit ad superiorem fornacem fluminis mortui recto tramite, et redit et vadit per cavam ad Campum Avveduti , deinde subtus Lacum Berrnardi versus Grossetum, deinde vadit in Laguscellum, tradit recto tramite ad pontem de Molla, deinde recto tramite ad molendinum predictorum Canonicorum Grossetanorum, et deinde vadit juxta Flumen Saricae recto itinere ad steccariam molendini de Sarica Canonicorum predictorum, deinde vadit per stratam publicam recto itinere ad Campum Biscontorum et d. Ascanii Calvelli».