La collina nord
 
La collina settentrionale č abitata fin dalla metą del VII secolo a.C.. Opportunamente terrazzata, secondo precisi criteri urbanistici vi vengono edificate capanne appartenenti a cittadini in condizioni economiche tali da consentir loro di disporre di ceramiche pregiate e d'importazione. Successivamente -fra la fine del VII e la prima metą del VI secolo a.C.- č edificata un'abitazione costituita da numerosi ambienti, organicamente disposti intorno ad un impluvium, e provvista di un accurato sistema di canalizzazioni e di pozzi di raccolta per l'acqua. Le testimonianze archeologiche sono soprattutto relative ad edifici privati, ma non ne mancano, comunque, di attribuibili ad attivitą di culto, come le ceramiche rinvente in due pozzetti scavati nella roccia, a sud dell'anfiteatro.
 

 

"Casa dell'impluvium". Planimetria delle strutture relative alle diverse fasi. Disegno di G.UGOLINI, in F.NICOSIA-G.POGGESI '98, p.66. L'area occupata dal complesso č di circa 300 metri quadrati. Gli edifici sono disposti attorno ad un cortile coperto da un portico su pali di legno. Al centro del tetto del cortile un'apertura indirizza l'acqua piovana ad una vasca sottostante realizzata in cotto nel pavimento della corte, che dunque č ambiente che costituisce una chiara anticipazione dell'atrium della casa romana.

Soltanto i resti una lussuosa abitazione costituiscono testimonianza di etą ellenistica nella collina nord. «Si tratta di una casa con pianta rettangolare, orientata da sud a nord, nella quale gli ambienti erano articolati attorno a una corte centrale, o atrium, e il cui ingresso era situato sul lato breve, a sud, quasi alla sommitą della strada che saliva sulla collina dalla zona centrale della cittą e il cui percorso risulta a oggi ricostruibile solo per linee generali. I muri conservati in elevato, per un'altezza che varia da 10 a 70 cm, sono costruiti utilizzando grosse scaglie irregolari di pietra sovrapposte a secco e dovevano essere rivestiti di uno spesso strato di intonaco, che in corrispondenza del pavimento subiva un ulteriore ispessimento, conformato a modanatura dal semplice profilo ad arco. Č probabile che non tutta la struttura del muri fosse costruita in questa tecnica: nella parte superiore doveva essere impiegato il mattone crudo, che offriva un superiore grado di stabilitą, ma che non poteva essere utilizzato a contatto con il suolo a causa della sua sensibilitą all'umiditą. Durante gli scavi non sono state rinvenute tracce di mattoni crudi, ma č noto che, tranne che in circostanze eccezionali come quelle testimoniate proprio a Roselle per l'etą arcaica nel centro della cittą, questo materiale, costituito da terra impastata con materiali organici facilmente degradagli,  non č mai conservato.  Quello

che č certo č che rintonaco, nel quale la superficie era accuratamente lisciata ed eseguita a stucco bianco, doveva rivestire per intero le superfici dei muri, conferendo loro un aspetto assolutamente uniforme. In alcuni vani č stata inoltre accertata la presenza di una decorazione pittorica, forse eseguita a encausto con vernice rossastra: evidenti tracce di essa sono state rinvenute su numerosi frammenti di intonaco, non sufficienti per ricostruire con esattezza la tematica decorativa, ma certamente riferibili a larghe campiture di colore su una base strutturale vicina al primo stile pompeiano...» (M.MICHELUCCI, in F.NICOSIA-G.POGGESI '98, p.76). La casa č situata nei pressi dell'anfiteatro romano, ed in parte č da esso obliterata. Nell'area dove, nel II secolo d.C., vengono edificate le terme monumentali, frammenti di bucchero nero e grigio del VII e VI secolo a.C. mostrano una presenza di abitazioni piuttosto che di edifici pubblici fin dall'etą arcaica. In epoca repubblicana l'area ebbe una sistemazione urbanistica con la costruzione di un nuovo quartiere, le cui abitazioni, dopo la distruzione subita nel corso delle guerre civili del I secolo a.C., furono restaurate nel secondo quarto del I secolo d.C. «L'adiacente quartiere delle "botteghe lungo il decumano" č utilizzato e abitato con continuitą in etą imperiale, e si potrebbe pensare, per analogia,  che l'uso di tutta l'area corrispondente alla pendice della collina nord non ab-

Dalla "Casa dell'impluvium". Olla d'impasto collocata sopra un fornello. Museo Archeologico

bia subito interruzioni traumatiche» (M.G.CELUZZA, L'area alle pendici della collina nord. La frequentazione etrusca, il quartiere repubblicano, le terme imperiali, in F.NICOSIA-G.POGGESI '98, p.150).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L'atrio della "Casa ellenistica".

 

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