L'anfiteatro
 
L'anfiteatro costruito in opus reticulatum nel I sec. d.C. sulla sommità della collina nord, a ridosso dell'abitazione di età ellenistica, è un piccolo monumento, ma di sicura importanza, essendo uno dei più antichi, con un'architettura originale e l'unico ad esser posseduto da una città dell'Etruria costiera. Di forma ellittica, con quattro ingressi, al centro dell'arena presenta ancora i fori per pali di strutture mobili di copertura; le gradinate, di cui il Boldrini ha potuto invece vedere dei resti, sono andate purtroppo perdute.

«Descrizione di un'Anfiteatro scoperto nell'Aprile 1774 tra le antiche Rovine della distrutta Città di Roselle nelle vicinanze di Batignano.

Vedevasi dentro Roselle in una parte non molto distante da' grandiosi avanzi delle Muraglje della Città un recinto di figura Ovale colla direzione da Levante a Ponente. Questo recinto compariva a prima vista non più, che un argine di terra vestito di Erbe, essendo rari i segni di muro, che quà, e là comparivano. Rimossone l'interrimento per via di molti, e regolari saggi, si scuoprì essere un'Anfiteatro della figura predetta, che a misura fiorentina ha interiormente 74 braccia di lunghezza, e la sua maggior larghezza è di braccia 42, e due terzi. È cinto da due muri della grossezza sulla cresta di un braccio, e soldi cinque di altezza, e l'esterno di Pietre conce si elevava nove braccia, e mezzo. L'uno di questi muri è ugualmente da per tutto distante  dall'altro
undici braccia, e questo spazio è ripieno di terra, di cementi, e di brecce, in somma di tuttociò che era bastante per formare un sodo ben pestonato. Sopre di questo sodo erano fabbricati i gradini di pietra al numero di otto, che ricorrevano sopra tutti i muri circondari, principalmente i più bassi all'interno, e terminando i più alti, che dicevansi Praecinctiones col muro esteriore. Ciascuno di questi Gradini aveva tredici soldi di altezza, e diciassette di larghezza. Dal filo del muro interno al principio del più basso gradino vi è al presente uno spazio ugualmente piano di un braccio, e mezzo, che i Latini chiamano Podium ; e questo era il luogo occupato dalle Magistrature, e dalla primaria, e distinta Nobiltà. Questo stesso spazio però doveva ne' suoi tempi essere più largo, scorgendosi essere alquanto scorsi i Gradini. Tutto l'ordine di questi Gradini è tagliato, e diviso in quattro parti per diversi Ranghi delle Persone,restando solamente intiero, e sodo il muro interiore. Ciascuna delle due parti medie l'una in faccia dell'altra e di braccia trentadue, e soldi otto, comprendendo l'altre due parti il rimanente del recinto, che si prolunga, e che forma l'estremità dell'ovato. Tali divisioni sono formate per via di quattro tagli Scalaria della larghezza di due braccia, e sette soldi Cuneus corrispondenti ad altrettante aperture Vomitatoriae sul muro esterno. Di qua si ascendeva sulle Gradinate, e quivi stavano i Locarii, o Disignatores per assegnare i posti secondo la qualità delle persone.In mezzo di questi quattro tagli, che è il Centro di tutto l’Edifizio, tanto dall’una parte che dall’altra, e così da due soli luoghi aprivasi l’accesso dall’esterno all’interno dell'Anfiteatro per dove si introducevano i Gladiatori,le Fiere,e coloro destinati a combatterle Bestiari. Questi due accessi erano tutti in volta sul mezzo tondo alta nel suo colmo tre braccia e tredici soldi, e posa sopra di un muro reticolato, e grosso un braccio,e soldi tredici. Si prolungano al di fuori oltre il muro circondario esteriore, ma terminano coll'interiore. Perciò sono in lunghezza braccia diciannove,e mezzo, ed in larghezza braccia quattro, e soldi nove ugualmente dal priocipio fino alla fine. Sotto queste volte trattenevasi forse la gente destinata agli spettacoli prima di comparire sull’Anfiteatro.Le due rispettive Porte poi d'ingresso al medesimo, e così le aperture de! muro interno non sono, che di un braccio, e quindici soldi. Erano, queste guernite di assai grossi Travertini, ed i Cancelli di ferro, o qualunque altro ne fosse il ferrame,giuocava negli stipiti sopra un battente di due soldi, e sulla soglia in un Canale di un soldo....Canonico Iacopo Boldrini» (in L.XIMENES, Esame dell'esame di un libro sopra la Maremma Senese, Firenze 1775, pp.59-62. La pianta è tratta dallo stesso volume).

«L'arena dell'anfiteatro è lunga 38,80 m e larga 24,70 m. La cavea, profonda 7 m circa, comprendeva verosimilmente otto file di gradini, conferendo così all'edificio una capacità di circa 1.200 spettatori. Come tutti gli edifici di questo tipo, è stato edificato sulla base di una sagoma ovale, ovvero sulla traccia di curve policentriche composte da quattro archi di cerchio raccordati fra di loro. Un recente rilievo dell'anfiteatro, con conseguente analisi dei dati raccolti, ha permesso di ritrovare la posizione di questi centri, che risultano distribuiti sui vertici di un quadrato ruotato rispetto alla direzione principale dell'edificio.
Le proporzioni planimetriche sono tali che la diagonale del quadrato si sovrappone esattamente all'asse minore dell'arena, cosicché il perimetro ovale del recinto circoscrive m modo preciso il quadrato (oppure il cerchio) che unisce i quattro centri. Anche nella forma delle carceri si riscontrano evidenze del tracciato ad archi di cerchio concentrici. In effetti, il muro di fondo, invece di essere semplicemente dritto, è curvo anch'esso ed è impostato approssimativamente sulla mezzeria della profondità della cavea. Le carceri del lato est sono leggermente meno profonde di quelle del lato ovest (2,35 m invece di 2,65 m), forse a causa della roccia più difficile da scavare in questa parte del terreno» (S.DUVERNOY, L'anfiteatro. Analisi morfologica, in F.NICOSIA-G.POGGESI '98, pp.74-75).