Il territorio
 

Nella foto aerea il territorio di Montecurliano dal Tino di Moscona (il castello di Montecurliano) verso Batignano. Le due colline contigue, fra il Poggio di Moscona e la pianura solcata dal torrente Salica, sono quelle su cui sorgeva la città etrusco-romana di Roselle, la Mascona della pieve di S.Maria e della civita ricordate nell'Estimo del 1320.

«Per molti aspetti il territorio di Montecurliano sembra riconfermare il carattere insediativo dell'area maremmana: assenza di case coloniche sparse nelle campagne, concentrazione della popolazione nel castello situato sulla sommità dell'altura, vaste aree di incolto destinate alla pastorizia. Accanto a queste prerogative, che generalmente vengono ritenute appannaggio di strutture produttive depresse, rileviamo altri indicatori che, al contrario, sono il sintomo di un quadro economico meno negativo di quanto la storiografia tradizionale tenda ad evidenziare. La buona percentuale di terre coltivate, il discreto valore unitario dei terreni, la presenza di una numerosa quota di possessori privati con imponibile medio-alto, sembrano ridimensionare, almeno per quanto riguarda il territorio esaminato, l'immagine stereotipata e desolante di una Maremma caratterizzata da boschi sui rilievi e acquitrini malarici in pianura» (F.MANGIAVACCHI 2002, pp.113-114).

Fra le proprietà degli enti (il comune stesso di Montecurliano, la canonica di Roselle, la chiesa castellana di S.Bartolomeo, la pieve di S.Maria de Mascona), l'appezzamento più vasto è quello posseduto dalla chiesa pievana costruita sulle terme di età adrianea nell'antica città di Roselle, ormai chiamata Mascona: ad essa appartengono, infatti, tutti i 185 staiori (24 ettari) di terra che sono all'interno del muro che recinge la collina nord di Roselle, quella stessa terra che nella pianta del 1761 continua a costituire un corpo unico.

 

 

Dall'Estimo del Comune di Montecurliano del 1320 si ha l'immagine di un territorio che dal tratto che giungeva fino all'odierna Casa Laghi della strada da Bagno di Roselle ad Istia, si estendeva fin sotto Batignano a nord - comprendendo il Poggio Mosconcino e le colline su cui sorgeva la città di Roselle - , ai confini col territorio di Stertignano (in comune di Campagnatico) a nord est, con la localià La Macchia e con la zona di Mota ad est e a sud-est. Si tratta in pratica dello stesso territorio che è rappresentato in una "Pianta o Disegno proporzionato del Terzo di Mota della Comunità di Batignano..." nel 1761. Dall'Estimo trecentesco il territorio risulta suddiviso in numerosi appezzamenti boscati, coltivati e destinati alla pastorizia, posseduti per il 54,5% dell'estensione complessiva da enti, e con i proprietari privati che, salvo tre uomini di Istia ed uno di Batignano, sono abitanti del castello di Montecurliano.

Archivio di Stato di Siena. Quattro Conservatori 3053-186. "Pianta o Disegno proporzionato del Terzo di Mota della Comunità di Batignano allineata alla Fameglia Iacometti di detto luogo fatto da me Giuseppe Montucci questo dì 29 gennaio 1761" . Particolarmente interessante il toponimo «Moscona» attribuito all'area delle rovine della città etrusco-romana di Roselle. La quantità di terra contenuta entro le mura («moggia 8», ettari 24) corrisponde a quella di proprietà della pieve di S.Maria de Mascona nel 1320.