Sotto il dominio di Siena
 

Archivio di Stato di Siena, Capitoli 2, "Caleffo dell'Assunta" c.412 . 1301 Agosto 6. Il procuratore del comune di Siena prende possesso del castello di Montecurliano

Ai primi anni del Trecento risalgono gli atti di sottomissione e la successiva presa di possesso di Montecurliano da parte di Siena, ma questo castello «non costituì una priorità nelle intenzioni strategiche della Repubblica visto che il 17 marzo 1305, in base alla delibera del Consiglio Generale, venne decretato l'abbandono della rocca da parte della guarnigione. Tra le cause del disinteresse del governo senese, ruolo non secondario dovette giocare la localizzazione del castello, distante dai percorsi fondamentali di traffico e, probabilmente, poco funzionale alle esigenze di controllo su Grosseto. Dalle fonti d'archivio il castello risultava disabitato fin dal 1359 anche se, come già evidenziato, alcune tipologie ceramiche potrebbero far ritenere un 'ulteriore frequentazione fino ai primi del Quattrocento. Certamente la crisi demografica, conseguenza diretta delle carestie e delle epide-
mie pestilenziali, dovette contribuire in maniera decisiva allo spopolamento del sito, anche se non risulta sufficiente per spiegarne il definitivo abbandono. È accertato, infatti, che la decadenza dei centri urbani medievali non fu dovuta a cause contingenti, quali distruzioni o calamità naturali, quanto alla cessazione delle funzioni che ne avevano determinato la nascita e lo
sviluppo. Nei villaggi abbandonati in aree di prosperità agricola o favoriti da una felice posizione viaria, i vuoti causati dalla mortalità venivano reintegrati con la crescita delle famiglie sopravvissute alle epidemie o dall'arrivo di nuovi immigrati. Il Castello di Montecurliano, al contrario, risultava privo delle prerogative che ne avrebbero potuto permettere una successiva ripresa. In un periodo di spopolamento delle campagne (gli abitanti della Maremma si ridussero dell'80% negli ultimi decenni del Trecento), dove venivano abbandonati i terreni meno redditizi e marginali e dove la rioccupazione dei siti si indirizzava verso luoghi che garantissero condizioni di vita più agevoli, dovettero risultare fatali la distanza dalle coltivazioni, dalla viabilità e dalle fonti idriche» (F.MANGIAVACCHI 2002, pp.93-94).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Archivio di Stato di Siena. Deliberazioni di Balia n.39, c.39v. 1493 Settembre 7. Pandolfo Petrucci acquista Montecurliano e Moscona.