Il "Navigante Nuovo"
 

Archivio di Stato di Firenze. Manoscritti 785, "Atlas Agri Maritimi", c.20. Seconda metà sec.XVIII.

I tentativi medicei di bonifica della pianura grossetana fallirono completamente. «Le ultime loro grandi operazioni attorno al lago furono a fine secolo XVII il risarcimento degli argini d'Ombrone e l'apertura di un nuovo Canale Navigabile. Per il primo lavoro, portato a termine fra il 1694 e il 1696 si spesero quasi 4 000 scudi con cottimi appaltati agli impresari aquilani Agramante Anselmi e Sebastiano Custodi. Il secondo fu reso necessario dalla rapida decadenza del Vecchio Navigante, che un po' per le piene dell'Ombrone, un po' per le scorrerie del bestiame brado ben presto divenne intransitabile. Allora, fra innumerevoli contrasti e l'opposizione dei proprietari grossetani, che in base alle precedenti esperienze non desideravano tanto nuove grandiose opere idrauliche quanto solo il regolare funzionamento di quelle esistenti, fu nel 1694 progettato il secondo Navigante dall'ing.Giuliano Ciaccheri...egli disegnò un canale più interno, che dalle bocchette tagliasse il lago un poco più verso il mezzo e si congiungesse al fosso S.Giovanni in modo da permettere un traffico fluviale tra Castiglione e Grosseto senza dover imbarcare i grani al vecchio Porticciolo lontano circa tre miglia dalla città. Nelle sue intenzioni il nuovo canale doveva anche servire per "rinfrescare" il lago con l'apporto di nuove acque, per meglio smaltire i liquami di Grosseto e per azionare alcuni mulini ubicati sul suo corso. I lavori più volte interrotti a causa delle grosse difficoltà di scavatura nelle gronde del lago, continuarono ad opera di schiere di braccianti pisani e meridionali per vari anni dal 1696
al 1715. La spesa complessiva fu di scudi 42.287. Il canale, lungo 81/2 miglia (14 km), era profondo 9 palmi (circa un metro e mezzo), contro i 6 del Vecchio, largo 8-13 braccia (circa 5-8 metri) e poteva permettere la navigazione a bastimenti carichi di 80-100 moggia di grano (circa 400 quintali), che potevano incrociarsi in alcuni punti ampliati all'uopo.   La sua arginatura esterna era

Archivio di Stato di Firenze, Mediceo 2029, c. 2. G.Ciaccheri, 1695 circa. L'ingegner Ciaccheri. Questi si era già messo in evidenza in Maremma con visite, relazioni e lavori idraulici, tra i quali anche due nuove «calle» murate dotate di cateratte o «caditoie», da chiudersi o aprirsi non più secondo tempi fissi, ma in base all'altezza delle acque del lago per misurare le quali aveva costruito due «regolatori» o pilastri graduati. Senza dare ascolto ai «faccendieri» grossetani, che ritenevano più opportuno limitarsi a ripulire il Navigante costruito nel 1614, progettò nel 1695 la costruzione del Nuovo Navigante, stabilendone il percorso all'interno del lago.

alta quasi due metri e larga 2-5 metri. Cinque anni dopo era stato già largamente devastato dal bestiame e dall'incuria, insieme a tutta la rimanente rete fluviale che d'ora in avanti riceverà soltanto periodiche riparazioni» (D.BARSANTI '84, pp.62-63). Questo fino alle bonifiche promosse dal granduca Pietro Leopoldo: nel 1767 Leonardo Ximenes, incaricato dal sovrano ad eseguire i progetti che avrebbero dovuto condurre alla "fisica riduzione" della pianura grossetana. Fra i vari lavori da lui stesso progettati, lo Ximenes realizzò anche quello concepito per il completo recupero della funzionalità del Navigante, di cui prolungò anche il corso verso la città. Questo è il bilancio che di questa realizzazione del gesuita ingegnere vien fatto nel 1787: «Pensò poi di servirsi dell'antico fosso di S.Giovanni, il quale riceveva tutti gli scoli della città e gli portava nel padule di Castiglione per scavarvi un fosso Na-
vigante di larghezza braccia 8 colle sue respettive panchine, il quale principiando sotto Grosseto ricevesse non solamente tutte le acque che prima riceveva il fosso S.Giovanni ma in specie quelle del fosso circondario della fortezza, dove scolano tutte la fogne della città e ci messe anche il rifiuto del mulino, prolungando e facendo un pezzo di fosso nuovo, il quale prendesse le ac-
que del fiume Ombrone e le introducesse in questo Navigante per rinfrescarlo ed averlo sempre pieno di acqua per la navigazione fino a Castiglione per il trasporto dei grani e generi e che il medesimo Navigante, traversando e costeggiando in parte il padule di Castiglione e le paduline, dasse poi nella fiumara di Castiglione e di lì al mare. Per ottenere questo effetto fabbricò una cateratta grande e forte all'imboccatura di quel canale coll'Ombrone per poter prender l'acqua del medesimo o meno a volontà, fabbricò un piccolo sostegno al luogo detto di S.Giovanni, distante un miglio e mezzo da Grosseto sopra detto fosso Navigante per comodo della navigazione ed un altro sostegno due miglia più giù nel luogo detto il Querciolo a cui era unito anche un mulino per comodo della navigazione, con un canale o fosso laterale, il quale dal sostegno al Querciolo doveva portare le acque dell'Ombrone venute per il Navigante dopo aver servito per il mulino nel mezzo al lago di Castiglione per servir di rinfresco l'estate al medesimo. Questa operazione, benché molto costosa, mancò intieramente: le acque d'Ombrone non potevano entrare nel fosso che quando era in piena e perciò torbide, avendo pochissima pendenza il fosso, in specie per causa dei due sostegni le acque si fermavano, depositavano le loro torbe ed empivano sempre il fosso Navigante che bisognava rivuotare ogni anno con spese eccessive e non vi si poteva quasi mai navigare.

Archivio di Stato di Firenze. Miscellanea di Piante n.127. "Mappa del Fosso circondario delle Fortificazioni della Città di Grosseto, e del Fosso attuale di San Giovanni fino allo sbocco nel nuovo Canal Navigabile". 1765-1770.

L'argine del Navigante a traverso il padule e le paduline non reggeva mai atteso il fondo cattivo del medesimo, avallava e franava da tutte le parti, le acque dolci si mescolavano alle acque salse della fiumara, facevano del male all'aria e la navigazione era sempre interrotta per non esservi luogo per quelli che tiravano l'alzaie. Il canale di rinfresco per il lago, benché bene ideato, era tanto poco e non faceva effetto nessuno. Il mulino del sostegno non macinava mai. Inoltre avea scavato Ximenes alla porta di Grosseto una darsena o vasca grande per ricovero dei navicelli al principio del Navigante ed un arsenale murato per depositarvi dei grani o mercanzie: questa darsena che non aveva scolo diventò un padule di acqua stagnante fetentissima sotto le mura di

Archivio di Stato di Grosseto, Uffitio dei Fossi, n. 555, c. 13 r, sc.146. "Topografica di una parte d'alveo dell'Ombrone dalla Gorarella fino a S. Martino in appoggio ai lavori da farsi di faccia la cateratta e la pedata di Maganza", di Giacomo Passerini 1818. Nel particolare della carta qui riprodotto è il tratto di "Navigante" realizzato dallo Ximenes, in parallelo con la "Via de' Barberi", per condurre l'acqua dell'Ombrone al "Fosso circondario".

Grosseto che faceva un pregiudizio grande all'aria, come anche il fosso del Navigante che era ripieno di erbe palustri» (P.L.D’ASBURGO LORENA, Povincia...1787, in A.SALVESTRINI '74 pp.534-535). A fronte di questa situazione si effettuano, sotto la direzione del Ferroni, nuovi lavori per riattivare il Navigante: «si deve riscavare il Navigante fatto dal Ximenes, oramai intieramente ripieno, per l'estensione di 3 miglia fino al padule, il che è quasi intieramente eseguito e molto bene e sarà finito quest'altro anno, e poi lasciato la linea che avea preso il padre Ximenes per il suo Navigante a traverso il padule e le paduline. Il medesimo va stabilmente arginato dalla parte sinistra andantemente per levare ogni comunicazione tra le acque del padule e quelle delle paduline e dar comodo su quell'argine all'alzaio, portandolo poi sotto il becchetto del lago di Castigliene nella fiumara. Quest'ultimo lavoro, benché principiato, essendo troppo lungo, non potrà finirsi in quest'anno ma si terminerà nell'anno venturo e sarà utile e vantaggioso. In conseguenza il Navigante dovrà comunicare coll'acque del padule, non riceverne altre ed essere considerato come un ramo del medesimo. In questa maniera la navigazione sarà sempre sicura ed il letto non potrà riempirsi ne interrirsi e solamente bisognerà avere la diligenza di farvi tagliare 2 o 3 volte l'anno e ripulir bene le erbe palustri e, solo nel caso che l'estate abbassassero e si ritirassero eccessivamente le acque del padule che si riducesse quasi asciutto e fetente, potrà convenire di aprire la tura che è al sostegno del Querciolo per servirsi dell'acque chiare dell'Ombrone che dovrebbero rinfrescare il lago, rinfrescare il Navigante e, siccome in questa maniera è stata persa la navigazione da Grosseto fino al sostegno, così a proposizione del Ferroni è stata costruita a mano sinistra dell'antico Navigante del Ximenes una strada inghiaiata barrocciabile lunga miglia 3 per il trasporto dei generi da Grosseto fino all'imboccatura del canale: questa strada è costata la somma di..., è quasi terminata ed è molto utile e vantaggiosa» (Ivi, pp.536-537).