La Madonna di Matteo di Giovanni
 

Le vicende relative alla collocazione della bella pala d'altare attribuita a Matteo di Giovanni, raffigurante la Madonna in trono col Bambino adorata da sei angeli e da S.Sebastiano, S.Guglielmo di Malavalle, S.Maria Maddalena e S.Lucia, situata oggi sulla parete sinistra all'interno di S.Nicola, tra l'altare laterale e gli scalini del presbiterio, hanno la loro successione direttamente derivata da quelle che riguardano le condizioni dell'edificio. Opera appartenente alla fase più matura della produzione di Matteo di Giovanni, è certo l' «Iconam pulcram» vista nel 1576 dal visitatore Bossi (c.51v) sull'altare di S.Sebastiano «a dextris aditus ecclesiae», ovvero nella parete opposta a quella in cui è stata collocata la pala, al suo definitivo ritorno in S.Nicola dall'altra chiesa montepescalese dedicata ai SS.Stefano e Lorenzo, ove è comunque rimasto l'altare. Attribuibile ad Antonio Ghini, per l'affinità della decorazione di gusto classicheggiante con quella dell'altare della Madonna delle Grazie nel duomo di Grosseto, e dunque databile attorno al 1474, anno della realizzazione di quello grossetano, l'altare di S.Sebastiano nel secolo XVIII è infatti trasferito nella chiesa situata presso il baluardo meridionale delle mura castellane. Evidentemente si vuole salvare l'altare, e la pala che l'adorna, nella situazione di degrado di S.Nicola, che nel 1770 ha ormai soltanto due dei sei altari laterali documentati in precedenza.

La pala attribuita a Matteo di Giovanni nella chiesa di S.Niccolò: tempera su tavola centinata di cm.230x155. Queste misure si adattano perfettamente a quelle della nicchia dell'altare di S.Sebastiano nella chiesa dei SS.Stefano e Lorenzo. Il dipinto rappresenta la Madonna in trono col Bambino adorata da sei angeli e da S.Sebastiano, S.Guglielmo di Malavalle, S.Maria Maddalena e S.Lucia. «Si tratta di un'opera di grande interesse documentario oltre che artistico perché ritrae San Guglielmo di Malavalle.
Importante figura legata alle tradizioni religiose e popolari della Maremma, il santo fu fondatore nel XII secolo dell'ordine eremitico dei Guglielmiti e promotore dell'edificazione dell'Eremo di Malavalle (nei pressi di Castiglione della Pescaia). Il pittore lo ha rappresentato con il bastone ed il rosario tra le mani, simboli della vita eremitica, con una sorta di copricapo metallico e corta veste, attributi invece dei santi cavalieri crociati. Oltre a San Guglielmo compaiono le Sante Lucia e Maddalena genuflesse ai
piedi della Madonna, San Sebastiano, al quale era dedicato l'altare, ed una Gloria d'Angeli che contorna le spalle della Vergine. I particolari accordi cromatici e la linea netta e sinuosa hanno portato i critici ad attribuire questa pala alla tarda attività di Matteo di Giovanni, tra gli anni '70 e '80 del XV secolo. L'opera, inserita in una cornice centinata, riporta in basso gli stemmi della comunità di Montepescali, segno che il prestigioso artista senese fu incaricato di dipingere il quadro direttamente dalle autorità cittadine» (M.S.FOMMEI '99, pp.135-138).

 

Dopo il restauro operato dal 1978, la pala d'altare è stata restituita alla chiesa di S.Nicola, dove il popolo di Montepescali nel XV secolo aveva voluto un altare in cui collocarla degnamente, e dunque dello stesso autore che nella cattedrale di S.Lorenzo a Grosseto aveva realizzato l'altare in cui era posta l'immagine della Madonna dipinta, come quella della chiesa montepescalese, da Matteo di Giovanni. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L'altare di S.Sebastiano, dal XVIII secolo trasferito nella chiesa dei SS.Stefano e Lorenzo, nella cappella a sinistra dell'altare maggiore.