Archivio di Stato di Firenze, Manoscritti 785 . "Atlas Agri Maritimae" . Doc.16. Pianta allegata alla "Descrizione del principio del fiume Bruna". 1761. Particolare. Sono evidenziati i centri abitati che si affacciano sulla pianura attraversata dall'ultimo tratto del fiume Bruna, che si mette nel Lago di Castiglioni a Barbaruta. Sotto Montepescali, presso la riva del fiume, il Molino degli Acquisti.

L'ultimo tratto del fiume Bruna, che nasce dal Lago dell'Accesa in territorio di Massa Marittima, segna il confine fra il territorio comunale di Grosseto e quelli dei comuni di Gavorrano e Castiglione della Pescaia. Il documento più antico che ricordi il corso d'acqua è del 790, che trattando della confinazione di terra - oggi in territorio gavorranese - acquistata dal vescovo di Lucca Giovanni, riferisce che l'appezzamento in questione «lato tene in fluvio Brona». È «Fluvio Brama» in una carta del 1038 e col nome «Brone» il fiume compare in una carta del 1051, ove costituisce il termine di un vastissimo territorio che è definito estendersi a meridione «ausque ad Silvane, que vocatur Brone», ove Silvane e indubbiamente toponimo derivato dalla Selva Tabbianese che la documentazione medievale attesta ricoprire la pianura sottostante Montepescali. A proposito di questo comparire del nome al plurale il Carda-
relli osserva:«II plurale sembra sia stato per secoli costante tradizione specialmente in Montepescali. Il documento più antico a me noto è del 1305 (A.S.S., Caleffo di S.Galgano n. 2, c. 270r): in contratti plani Brunarum, cui a primo flumen Brunarum. Anche in Pietra sappiamo da un documento del 1309 che v'era un petium terre posito a Brone (Ivi, Pergamene Città di Massa, 1309 nov. 4) e da uno del 1462 che il confine con Giuncarico mira verso le Brune, viene a capo le Brune scende verso le Brune e nel piano esse Brune (Ivi, Capitoli n. 187, c. 6)» (R.CARDARELLI '32, pp. 215-216, nota n. 2). A conferma dell'impressione del Cardarelli negli Statuti di Montepescali del 1427 (ed. I. IMBERCIADORI) a pag. 125 si legge "Fiume de le Brone". Sembra interessante osservare che mentre a cc. 47 e 57 dal "Catasto dei beni della Comunità in corte di Colonna" (già in Archivio Comunale di Massa Marittima, Vol. 718. Anno 1433) è citato il toponimo "Bruna", nondimeno a c. 33 vi è un "bona lebbronis" che non pare riferirsi al nome di un proprietario (in tutto il documento non vi è alcuno dei numerosi proprietari che abbia un nome del genere), e che dunque potrebbe essere significativo in riferimento ad un nesso fra i toponimi Salebro - relativo ad una statio romana, che erroneamente la tradizione vorrebbe localizzata nella zona delle Paduline di Castiglione della Pescaia - e Bruna.

Archivio di Stato di Siena, Quattro Conservatori 3052 - 3. Pianta dimostrativa del confine fra i territori di Buriano e Montepescali. Pierantonio Montucci. 1632. La sfociatura del fiume nel Lago di Castiglioni è a Barbaruta, ed è segnalato il "Letto vecchio della Bruna Confine di Buriano", Sono evidenziate vasti appezzamenti di "Terra infetta", ovvero di acquitrini determinati dal frequente mutamento del corso del fiume che, appunto, è attestato qui dalla segnalazione del "Letto vecchio". L'esistenza di una "Bruna morta", ovvero di un alveo abbandonato dal fiume, è già attestato da un documento del 1226. Il fenomeno causava spesso anche controversie confinarie, tanto che le moderne carte topografiche ne registrano ancora il ricordo: nella zona che nella pianta è fra "Letto vecchio della Bruna" e "Bruna Fiume" è registrato il toponimo 'La Lite'.

Ovvero potrebbe costituire quell' «anello in una catena di riduzioni protoniche altrimenti inverosimili» che il Battisti asserisce indispensabile: per agganciare il nome della statio romana a quello del fiume occorre documentazione di un "Lebrone" di cui egli non ha la notizia (cfr. C. BATTISTI '63, p.185) Il toponimo riportato dal "Catasto di Colonna"-sembrerebbe costituire quell'"anello". Quanto poi all'etimologia del nome di luogo questo potrebbe appartenere alla categoria di qugli idronimi che hanno origine dalla forma del luogo ove ha origine il corso d'acqua, fenomeno che nel territorio di Grosseto ha un altro esempio in 'Molla': per un corso d'acqua che nasce da un laghetto dall'aspetto circolare qual è il lago dell'Accesa non sembra improponibile l'origine
del nome Bruna, Brona, Brone, le brone dalla voce latina labrum, "vasca circolare"(cfr. G.PRISCO '94). Le acque del fiume giungono al mare sotto il promontorio su cui sorge il castello di Castiglione della Pescaia, ma in effetti originariamente sfociavano nel Lago di Castiglioni a Barbaruta. La situazione attuale deriva dal prolungamento del corso del fiume mediante un canale, resosi necessario al fine di effettuare la bonifica del padule in cui si era degradato il Lago dal XVI secolo e del territorio circostante.