Le porte
 

Porta Grossetana vista dall'interno.

«La porta ovest o grossetana è ancora in uso e presenta almeno due fasi edilizie: una inferiore in pietrame disposto in maniera simile al resto delle mura, ed una superiore in laterizio. La parte inferiore è la vera porta costituita da un arco a tutto sesto con una comice in pietra. Al momento della costruzione della torre in laterizio furono addossati alla porta altri due archi, uno all'esterno uno all'interno. In questo modo la porta ebbe anche la funzione di sostruzione della torre. La torre è coronata da archetti aggettanti su beccatelli a due mensole su cui poggia la merlatura. Sulla sinistra è una torretta campanaria che sembra contemporanea.

All'interno è ancora visibile un altro arco che si apriva nella torre, successivamente murato. Fino all'inizio di questo secolo c'era una scala che permetteva l'accesso alla torre sul fianco sud. Sul lato opposto si appoggia un edificio identificato come la sede delle magistrature cittadine, la cui facciata esterna è di fatto parte integrante del circuito murario. La porta est, detta «Portaccia», è costruita interamente in laterizio e si trova m uno stato di grave degrado. All'esterno mostra un arco a tutto sesto e all'interno un arco ribassato sormontato da un altro arco a tutto sesto.

 

 

 

La Porta Grossetana ed il Palazzo Pretorio in una foto dei primi del Novecento. «Durante il periodo di occupazione senese la sede dell'amministrazione cittadina era situata in un palazzo detto del Podestà e successivamente Pretorio che si può ragionevolmente identificare con l'edificio adiacente alla Porta Grossetana. Un documento del 1676 (visita Gherardini) fa una descrizione dei principali edifici pubblici nella quale sembra essere rispettato un ordine topografico. Egli cita infatti: il palazzo di giustizia, altre case della Comunità, l'Ospedale, altre case ancora, un forno e una fonte. In tal caso sembra che la descrizione proceda in senso orario dalla porta Grossetana. Allora il primo edificio sarebbe il Palazzo Pretorio. La data probabile di costruzione dell'edifìcio è nella seconda metà del XV secolo, infatti una petizione della Comunità di Istia al Concistoro senese (ASS CONCISTORO, 2133 e 45 r) chiede il permesso di edificare una nuova casa nel castello da adibire a sede del Podestà. Il palazzo fu restaurato nel XVII secolo (Cappelli). La facciata estema al borgo è parte integrante della cinta muraria (scheda 3.2), pertanto è estremamente pro-
babile che la costruzione del palazzo abbia sfruttato le mura. Nella parte superiore c'è un basso loggiato, che non è stato possibile vedere dall'interno» (COMUNE '86, p.34).

 
La diversità di materiale costruttivo rispetto alle mura fa pensare che la Portaccia e la torre sulla Porta Grossetana siano riferibili ad una fase edilizia posteriore a quella del primo impianto delle mura esterne. Si ricorda a questo proposito l'uso medievale di distruggere le porte delle città conquistate, uso seguito sistematicamente da Siena nei confronti delle Comunità maremmane. Quanto alla cronologia, per il momento si può solo affermare che il primo impianto è databile nella seconda metà del XIII secolo, mentre non è possibile definire l'epoca dei rifacimenti. Si ha però notizia certa (ASS, Concistoro, 2126 c. 56r) che nel 1406 le mura di Istia erano malridotte in più punti e che la Comunità non era in grado di provvedere ai restauri» (COMUNE DI GROSSETO '86, p.27).