Le Bandite
 


Archivio di Stato di Siena. Quattro Conservatori n.1723. "Terminazione dei beni con la Comunità e Spedale...". "Pianta del Terzo del Casalone". Anno 1642. La pianta mostra due vie che congiungono Istia con Bagno di Roselle: una è detta «strada nuova» e delle due ha il tracciato più prossimo al «Lago Bernardo»; l'altra è detta «strada vecchia» e corre ai piedi di «Montebrandoli» e in prossimità di «Morelle». È, questa, la via Balnei de Roselle documentata nel 1298.

Già in Arch. Vescovile di Grosseto. Monumenta Mensae Episcopalis Grossetanae olim Rusellanae. (Ed. L.Ximenes, Esame dell'esame di un libro sopra la Maremma Senese, Firenze 1775)
1262 Luglio 7. «Descripsio confinium Oppidorum Rosellarum et Ischiae Umbronis....terminatione facienda de confinibus, curia iurisdictione territorii et districtu castrorum Ischie et Rosellis et Castellare de Rachalete....quod Curia, Districtus et territorium de Ischia e de Rosellis, et de Castellare cum civitate Grossetana citra fluvium Umbronis sic confinatur....quod incipit ad superiorem fornacem fluminis mortui recto tramite, et redit et vadit per cavam ad Campum Avveduti , deinde subtus Lacum Berrnardi versus Grossetum, deinde vadit in Laguscellum, tradit recto tramite ad pontem de Molla, deinde recto tramite ad molendinum predictorum Canonicorum Grossetanorum, et deinde vadit juxta Flumen Saricae recto itinere ad steccariam molendini de Sarica Canonicorum predictorum, deinde vadit per stratam publicam recto itinere ad Campum Biscontorum et d. Ascanii Calvelli».

Il territorio, fra Istia ed il Lago Bernardo e che si estende fino a Bagno Roselle, riportato nella pianta del 1642, è quello che si trova immediatamente al di sopra della linea di confine fra il distretto di Grosseto e quello di Istia definito dalla carta del 1262. È, cioè, quella parte del territorio di Istia che nel medioevo ha la linea di confine con quello di Montecurliano proprio con la via Balnei de Roselle. Due piante del XVIII secolo illustrano la condizione delle terre verso il territorio di Stertignano e Campagnatico. Particolarmente interessante è un'altra pianta settecentesca conservata presso l'Archivio di Stato di Grosseto: essa rivela come ancora nel 1745 sopravvivano quei diritti signorili del vescovo di Grosseto nel territorio di Montorgiali, riconosciuti nel 1188 dal pontefice Clemente III, diritti che consentono al territorio di Istia di estendersi al di là del fiume Ombrone, il confine storico fra le diocesi di Roselle-Grosseto e di Sovana.
 

Archivio di Stato di Grosseto. Uffizio dei Fossi b.34, c.674. "Pianta topografica della Dogana di Monte Orgiali di moggia 1527, compreso il Terzo del Vescovo". Anno 1745.

Istia. Bandita dei Confini. Archivio di Stato di Grosseto. Uffizio dei Fossi, b.586, c.73. 1780 ca.

 

 

Istia. Bandita della Gentilina. Archivio di Stato di Grosseto. Uffizio dei Fossi, b.586, c.72. 1780 ca.