Archivio di Stato di Firenze. Manoscritti 785. L'Ombrone con la steccaia e la gora del mulino a monte di Grosseto, prima metà XVIII . Oltre il fiume, che si attraversa con la barca evidenziata nel disegno, la Grancia dell'Ospedale di S.Maria della Scala in Grosseto.

Nella località "Fattoria della Grancia", situata di fronte a Grosseto, al di là dell'Ombrone ed a poca distanza dal sito in cui era il convento di S.Maria alle Capanne, nel 1955 è stato effettuato un importantissimo ritrovamento archeologico. Si tratta di una necropoli di età longobarda, la cui esistenza è certamente connessa alle vicende di quell'età delle vicine località, quali Grillese e quella ove si trovava il dominico della curtis de Grossito, il nucleo originario della città. Il toponimo deriva dal nome attribuito ad un tipo di azienda agraria che dalla Francia si diffonde in Europa durante il Medio Evo: infatti 'grangia' o 'grancia' è termine dal francese antico granche, grange = granaio, dal latino granum, e per estensione viene attribuito anche all'azienda a cui il granaio faceva capo. In Italia fu introdotta dai monaci cistercensi, e ciò è testimoniato proprio nel grossetano dalla Grancia di S.Andrea, appartenente al monastero cistercense di S.Galgano. «L'ospedale di Santa Maria della Scala piega questa istituzione alle proprie esigenze, mutuandone il nome ma trasformandone le funzioni. Luogo di residenza di

un grancere, un frate regolarmente incaricato dall'ospedale, la grancia è una vera e propria fattoria, che controlla e amministra le proprietà, concedendole in affitto, esigendo i canoni, organizzando il trasporto dei prodotti a Siena e alle altre grance. Essa si adatta pienamente al rapporto di produzione più avanzato dell'epoca, la mezzadria poderale, e alla sua diffusione. Questo contratto richiede, da parte padronale, un attento controllo della coltivazione e del riparto del prodotto, e  dunque il grancere anti-

cipa le funzioni del fattore moderno, pur essendo sottoposto generalmente a più stringenti controlli da parte della sede centrale ed avendo forse contorni sociali diversi» (S.R. EPSTEIN '86, p.36). L'Ospedale di S.Maria della Scala di Siena è documentato presente in Grosseto con una propria sede dal giugno del 1251 (Archivio di Stato di Siena. Ospedale S.Maria della Scala 71, n. 2284), ovvero l'ospedale detto "della Dogana", trovandosi appunto presso la Dogana del sale accanto alla porta della città, come attesta la documentazione dal 1253 (Ivi, nn.2585, 2587). Notevole è il flusso di beni grossetani di cui beneficiava l'istituzione ospedaliera senese, attraverso donazioni e lasciti testamentari, e nel 1298 (Archivio di Stato di Siena.Ospedale S.Maria della Scala 193 c.37r) inizia «a comprar Beni m Corte di Grosseto per darvi principio ad una tenuta...». La formazione, dunque, del patrimonio che per secoli sarà amministrato dal grancere di Grosseto, e che arrivò ad avere dimensioni assai considerevoli, risale alla fine del XIII secolo coi beni amministrati dallo "spedaletto" della città, sede dello stesso grancere, contrariamente alle altre fattorie possedute dall'Ospedale.
Fra la documentazione pervenutaci è un "Catasto della Grancia di Grosseto" del 1309, in cui la quantità di terre e di case in Grosseto amministrate dalla Grancia è già di una certa consistenza, ma la parte più importante dei beni fondiari che ne costituiranno a lungo il nucleo principale pervengono al patrimonio della Grancia nel 1466, con l'acquisizione di quello della Casa della Misericordia di Grosseto. In effetti, per quanto la Grancia di Grosseto abbia una funzione importante nel sistema delle grance dell'ospedale senese nel '300 e nei primi decenni del '400, è questo acquisto che determina la formazione dell'azienda agraria che con gli accrescimenti del XVI secolo giunge alle grandi dimensioni che avrà nel periodo mediceo, e probabilmente la costruzione delle strutture all'origine di quelle oggi nella località Fattoria la Grancia. Sotto il governo dei Lorena il complesso degli edifici della fattoria viene ristrutturato ed all'interno del recinto che li comprende è costruita la chiesetta di S.Maria. La tenuta, che ormai si chiama "delle Sante Marie" per la presenza nel suo territorio della chiesetta della fattoria e di quella di S.Maria alle Capanne, viene assegnata all'Ospedale della Misericordia di Grosseto, e le terre sono fra quelle che fanno parte del programma, avviato nel 1765, di concessioni livellarie dei beni già del patrimonio ecclesiastico. In ragione dell'attuazione di quel programma, alla fine del XVIII secolo ha inizio la serie dei possessori privati della tenuta.

 

Il complesso è stato recentemente restaurato, facendone riemergere nei limiti del possibile le antiche caratteristiche. Della cerchia delle mura che lo circondavano solo il lato esterno prospiciente il fiume conserva poderose murature a scarpa. Nel grande cortile è la piccola chiesa settecentesca dedicata a S.Maria, che sul finire del secolo XVIII sostituì quella di S.Maria alle Capanne come chiesa parrocchiale. Dall'ETSAF è stato trasferito al Comune di Grosseto.

 

 

 

 

 

 

Archivio di Stato di Siena. Ospedale S.Maria della Scala n.1433 . "Grancia di Grossero". Fine Sec.XVII- primi XVIII.