La visita Bossi
 

 

 

 
Il toponimo è scomparso, ma nelle carte topografiche relative alle rilevazioni dell'I.G.M.del 1929 'Podere Cappelletto' è ancora registrato nell'area cittadina oggi edificata, fra via Telamonio e Piazza Donatello. Antonio Cappelli (A. CAPPELLI '10, pag. 36) ritiene che il toponimo derivi da "cappella", «forse per la memoria dell'oratorio di cui nel secolo XVIII si conoscevano le vestigia».

Archivio di Stato di Siena, Ospedale di S.Maria della Scala 1406, c.244v. "Pianta della pianura di Grosseto verso Cappelletto, S.Giovanni, Marrucheto". Secolo XVII.

L'oratorio in questione sarebbe stato in relazione con la Grancia di S. Andrea dell'Abbazia di S. Galgano. In effetti il toponimo 'Cappelletto' non deriva soltanto dall'esistenza di una cappella, ma anche dalla curiosa circostanza che ha voluto che il terreno in cui era quella cappella l'abbia acquistato un lucchese di nome Domenico Cappelletti. Di questi si legge in Archivio di Stato di Grosseto. Preunitario n. 531. "Denunzie dei beni comprati dal 1572 al 1622",c. 19. 1573 Agosto 29: «Domenico Cappelletti, lucchese, abitando a Grosseto, acquista da Flaminio Cioni da Grosseto 14 moggie di terra lavorativa in contrada di S. Andrea per un prezzo di fiorini 36 e lire 4». Nel 1574 il Cappelletti effettuò l'acquisto che verosimilmente ha fatto si che il luogo ove era la cappella fosse chiamato 'Cappelletto': Ivi, c. 22v, 1574 Gennaio 3, «Laurenzio Grifoli, gentilissimo senese, vendè a Domenico Chappelletti le terre che sono a S. Giovanni fuori della porta a la via a la cappella».

Probabilmente questa cappella - considerata l'area in cui si trovava - era stata pertinenza della Grancia di S. Andrea e potrebbe essere stata dedicata al santo dell'Abbazia cui questa apparteneva, visto che anticamente esisteva una via, ad occidente di Grosseto, che da S. Benedetto conduceva a S.Galgano. Il visitatore apostolico Bossi nel 1576 identifica i resti dell'edificio sacro nella località - utilizzati dal Cappelletti nella costruzione della sua casa - come quelli della chiesa della grancia di S.Andrea. Le odierne carte topografiche, come quella del 1929, consentono di osservare come esista continuità fra vari tratti, oggi distinti, di quel-

la che fu la via che transitando per il Cappelletto si dirigeva nell'area delle paduline. Le rilevazioni del Catasto Leopoldino (A.S.G. - Comunità di Grosseto. Sez. A, Foglio n. 3) mostrano, appunto, l'esistenza della località "Cappelletto" ad ovest di Grosseto attraversata da una strada omonima che, proseguendo mediante una biforcazione per il "Piano del Sostegno" col nome di "Via de Marrucheti" fino al "Marrucheto", collega la città con la riva del Padule di Castiglioni presso l'incrocio delle attuali strade Provinciali del Padule e del Cristo. Buona parte della via fra Grosseto e il padule, registrata dal catasto Leopoldino, lo è anche dalla carta di L. Ximenes (A.S.F. - R. Fabbriche, cart. V, 8H3.1770-80), pubblicata da D. BARSANTI, Castiglione della Pescaia. Storia di una Comunità dal XVI al XIX secolo, Firenze 1984, Appendice Fotografica c.42: in questa carta la strada si chiama "Strada vecchia di S. Andrea".
Mettendo a confronto più carte topografiche realizzate in anni diversi , il Foglio 1 della Sezione A del Catasto Leopoldino, carte topografiche del secolo XVIII ed i Cabrei di S.Leonardo (sec. XVII), di S. Francesco e della Misericordia (1723 e 1730), al fine di verificare quale fosse la viabilità esistente ad ovest della città fra la zona di S.Giovanni e quella di Barbanella prima della loro urbanizzazione, risulta che le odierne vie Rosa e Mantegna (quest'ultima costeggia, proseguendo in un sentiero, il muro perimetrale nord del parco dell'Ospedale Pizzetti) sono segmenti della via per il Querciolo, che da Grosseto proveniva transitando nella zona degli odierni Stadio Comunale e Piazza Donatello, toccando qui il "Cappelletto". Le due vie odierne citate sono, appunto, parte della "via di Cappelletto" del Catasto Leopoldino ed il sentiero che è la prosecuzione verso ovest di via Mantegna - riportato anche dalle attuali carte topografiche - proprio la via registrata dal Catasto e ricordata da numerosi documenti e che attraversava le zone dell'"Anatrella", del "Lago Serpentale", del "Lago Perdonato", tutte a nord ovest di S. Giovanni e sulla riva meridionale del "Lago Castiglioni", ovvero verso il Tombolo nella zona fra il Querciolo e Squartapaglia (cfr.G.PRISCO '89).