Arch. di Stato di Siena. Conventi 161 "Caleffo S. Galgano I", cc. 367t – 368 1222 Maggio 8
 

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Testimonianze rese nella domus di Angilerio da Ermanno del fu Mazzagallo, Pellegrino e Bonido su alcuni legati fatti da Uguccione del fu Guido . Fra i beni una vigna posta in distretto di Grosseto che lascia al convento di S. Galgano, un campo in contrada di Piscina Barbione che dona alla chiesa di S.Michele, varie saline in Querciolo, l'"aquam suam de grado", un casalino in "hora Sancti Petri". Fatto e pubblicato nella curia del Comune di Grosseto. Tra i testi un Leonardo medico. Salvo not. grossetano.

Il comune di Grosseto verso la metà del XIII secolo assegna terre nell'area Barbanella - Lago Boccio - Rugginosa, poco distante dalla città, come premio agli immigrati che fanno richiesta della cittadinanza. Nella stessa zona in cui avvengono tali assegnazioni di terre nel 1244 e nel 1254 figura agli inizi del '300 "la fossa del Comune di Grosseto". Questa documentazione attesta, con evidenza, che i cittadini grossetani, in quell'epoca, promuovono la realizzazione di una bonifica idraulica in terre acquitrinose, in prossimità del Lago di Castiglioni, avvalendosi del lavoro degli asse-

gnatari, operando così esattamente secondo i criteri dell'epoca ed in vista di uno sviluppo programmato del loro sistema economico, per il quale si adoperano affinché abbia la condizione di una sufficiente base demografica ed una congrua area per il rifornimento alimentare della città. È, infatti, alla metà del secolo XIII che Grosseto mostra quella notevole vitalità economica che consentirà, alla fine di quello stesso secolo, la realizzazione del grande progetto di rinnovamento urbanistico della città, con la costruzione della cattedrale, dell'ospedale di Carmignano di Feo, della nuova curia e della grande piazza del comune.