Lo stemma dell'Accademia degli Industri, oggi nella sala del teatro, sopra la porta d'accesso alla platea. Da un vaso etrusco è versata l'acqua su una giovane pianta.

«Durante il dominio di Elisa Baciocchi (1809-1814) " con contratto registrato a Firenze il 4 giugno 1813 dall'imperiale dottore Andrea Landi, essendo
testimoni il cavalier don Giacomo Magnani e sacerdote Giuseppe Franchi, i signori Giacomo Stefanopoli e Giovanni Tognetti possidenti a Grosseto acquistarono in enfiteusi per 99 anni la proprietà della quarconia, con la corresponsione annua in recognizione del dominio in lire 35.28... "(B.C.C., G.Pizzetti, Diario, ms 134 [1], p.12). Stefanopoli e Tognetti, insieme ad altri cittadini benestanti grossetani, fondarono un' Accademia (Accademia degli Industri), (B.C.C., Archivio storico, 51, n° 1649. Perizia della riduzione della guarconia a teatro a due ordini di palchi con loggiato sotto...) con lo scopo di ristrutturare il locale appena acquistato e costruirvi un teatro.

I lavori, su progetto dell' architetto Giacomo Passerini, ebbero subito inizio. Già nel luglio dello stesso anno "Giuseppe Dosio, direttore di una compagnia comica" pregò il vice prefetto del Circondario di Grosseto di "raccumandarlo, onde ottener pot[esse] l'impresa dello spettacolo che darassi per l'apertura del nuovo teatro di Grosseto, la quale pensa[va] il Dosio poter aver luogo nel prossimo inverno". (A.S.G., Comune di Grosseto. Preunitario, 219, 21 luglio 1813). In previsione della costruzione del teatro il consiglio municipale aveva deliberato, addirittura il 15

maggio precedente, una spesa di 400 franchi, affinché "la strada che conduce al teatro, che va ad erigersi, essendo affatto impraticabile per essere delle più remote della città [fosse] riparata e in parte ricostruita" (A. S. G., Comune di Grosseto,
preunitario, n° 35, "Deliberazioni della comunità grossetana dal 1809 al 1814", 15 maggio 1813). Le previsioni sembrano rispondere a verità: nel febbraio successivo la "compagnia Gatteschi... riprodu[sse]... in teatro...varie rappresentazioni comiche" (A.S.G., Comune di Grosseto. Preunitario, n° 218, carte sciolte)» (M.INNOCENTI '98, p.18).

L'edificio, dunque, che ospita oggi il Teatro Comunale ha origine da quello edificato fra il 1813 ed il 1814 dai cittadini fondatori dell'Accademia degli Industri in luogo dei locali costruiti dall'Opera di Santa Maria per dare ricetto ai pellegrini, la "quarconia", con questo risolvendo finalmente il problema di dare alla città un luogo idoneo alle pubbliche rappresentazioni, che dalla fine del seicento si era tentato di risolvere utilizzando locali costruiti per altro scopo. Con l'attuazione del progetto dell'architetto Giacomo Passerini il magazzino della quarconia fu ampliato edadattato a sala per le rappresentazioni capace di cinquecento spettatori, per i quali, oltre alla platea, vennero realizzati due ordini di palchi in un loggiato formato da venti colonne e sei palchi ai lati del proscenio. La sede degli accademici fu ricavata nel piano superiore della casa adiacente al magazzino, ed il vestibolo del teatro al piano terra.

Divenuto Regio Teatro degli Industri nel 1819, l'edificio è stato successivamente demolito e ricostruito, per poi avere ancora modificazioni e restauri, dei quali l'ultimo è recentissimo e che ha completamente recuperato le belle decorazioni della sala realizzate da Giuseppe Del Riccio in occasione della ricostruzione del 1888 - 1892.