Bibliografia
 

Archivio Segreto Vaticano. Congr. Vescovi e regolatori. Visite Ap.60 (già Congr. Concilii, Visite Ap. Vol.119), c.27v. 1576 Febbraio 14

Nella sua Relazione sul Capitanato di Grosseto nell'anno 1760, Jacopo Boldrini (in V. PETRONI s.i.a., p.165) riferisce che la chiesa di S.Lucia «era rovinata fin dall'anno 1559. Fu ordinato pertanto nel 1593 che si erigesse un Altare in onore di detta Santa nella Chiesa Parrocchiale di S.Michele Arcangelo, nella quale fu trasferita detta Parrocchia, amministrata dal suo respettivo Curato, che poi rimase soppressa e aggregata alla ridetta di S.Michele nel 1642, e co' Beni della medesima ne fu
costituita nel Capitolo la Prebenda della Penitenziaria». Con questo conferma quanto già scritto da Francesco Anichini nel 1751 (Archivio Vescovile di Grosseto. Ms. 1723, F.ANICHINI, Storia ecclesiastica della Città e Diocesi di Grosseto, I, 1751, c.163t), ma ambedue gli storici trascurano una notizia riportata nella "Visita Bossi", il resoconto del vescovo di Perugia Francesco Bossi, visitatore apostolico nella diocesi di Grosseto nel 1576. Questi, infatti, dopo aver riferito (c.27v) che «nullum apparet vestigium ecclesiae» nel luogo ove era stata S.Lucia, « qui locus est introclusus in Arcem, quam ad presens aedificandam curat Ser.mus Magnus Etruriae Dux», nota anche che (c.28r) quanto rimane dei beni della chiesa è destinato alla celebrazione di due messe alla settimana nell'altare di S.Maria de Reliquiis, nella navata destra della cattedrale. Le notizie che il visitatore raccoglie sulla chiesa scomparsa sono che essa «magnam olim fuisse venerationis et a populo maxime frequentatam, et magni etiam redditus fuisse, sed diruta postmodum fuit tempore belli Senensis...».

 

 

 

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