L'interno

 

 

 

 
L'interno
 

L'interno della chiesa, che necessita di urgenti restauri, consiste in una una sola aula rettangolare, voltata a botte, con la parte anteriore, all'entrata, che costituisce una sorta di vestibolo articolato in tre parti, sovrastato da una cantoria in legno dorato. Quella centrale, voltata a crociera, in cui si trova l'acquasantiere con la lapide che ricorda la consacrazione della chiesa, è delimitata da due colonne, che con archi a tutto sesto sono collegate a due pilastri addossati alle pareti, definendo così lo spazio delle altre due parti, voltate a botte. L'area presbiteriale è rialzata da due gradini, e l'altare maggiore, di elegante fattura in legno e stucco, è addossato ad una parete che separa l'aula dai locali della sacrestia. Si accede a questi per due porte, ai lati dell'altare, sormontate da timpano triangolare spezzato e due nicchie che racchiudono statue di santi. Sulle due pareti laterali sono, a destra, guardando all'altare maggiore, l'altare dedicato a San Francesco di Assisi e Santa Elisabetta, ed a sinistra quello dedicato a Gesù morto e risorto poi a Santa Maria Maddalena, come attestano le lapidi apposte nel 1692.

 

Un'altra lapide ricorda che «in questa chiesa fu sepolto il distinto medico grossetano Giuseppe De Re vittima del

L'altare sulla parete sinistra

morbo petecchiale che afflisse Grosseto nel 1817...che prese ancora viva parte nei moti politici della patria a tempo di Napoleone...» (A.CAPPELLI '10, p.33). Aldo Mazzolai nota che i tre notevoli altari barocchi della chiesa sono stati «spogliati delle antiche cornici e dei dipinti, uno dei quali, quello dell'altare maggiore, è stato di recente murato nell'altare di sinistra della nuova chiesa del Cottolengo. La tela (m.2 x 1,50) ha due facce in cui sono raffigurate l'Assunzione e l'Incoronazione. Mentre l'Assunzione era esposta ai fedeli, l'Incoronazione guardava il coro dove si raccoglievano le monache di clausura. L'Assunta è tra due corone di angeli ed una di serafini; ai suoi piedi sono i santi Tommaso, che riceve la cintola, Lodovico e Gherardo. Non è possibile fare la descrizione dell'altra faccia, perché è attualmente fissata al muro» (A.MAZZOLAI '80, p.149).