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1179 Agosto 3
Arch. di Stato di Siena. Diplomatico. Patrimonio dei resti ecclesiastici. S. Domenico

Martino, vescovo di Grosseto, col consenso dei suoi canonici effettua una permuta con Ildobrandino conte palatino. Cede un luogo situato non lontano dalla città di Grosseto, tra i territori di Istia e di Roselle :" Idest montem magnum juris nostri episcopii qui dicitur Cornelianus arridum et infertilem cum podio quod dicitur Mons Petrosus et cum podio quod dicitur Mons Serli et cum podio quod dicitur Castilioni cum plagiis, pendiciis, seu collihus suis usque ad radicem ipsorum predictorum podiorum circum circa, et generaliter sicut ipsi predicto Monti pertinet a summitate usque ad radicem eius circum circa pes". Riceve in cambio le terre prossime alla città, ponendo la condizione che se al conte fosse piaciuto di riedificare la città sul monte, il vescovo poteva costruirvi liberamente una nuova chiesa con palazzo per sé e con case per gli ecclesiastici. Le parti si obbligano di conservare inviolato il contratto sotto pena di 100 marche.

1181 Maggio 21
Acta Pontificum Romanorum Inedita (PFLGK-HARTTUNG, VOL.III, p.285, n.34)

Papa Alessandro III, su richiesta del Monastero di Montecellesi, dispone che Ildebrandino conte conceda un luogo adatto alla costruzione di un nuovo monastero di S. Angelo, già esistente in Grosseto, sul Monte Curliano dove doveva trasferirsi la città. Ordina al vescovo di Grosseto ed ai canonici di aiutare le monache col trasporto delle pietre necessarie alla costruzione del monastero.

1260 Febbraio 13
Arch. di Stato di Siena. Consiglio Generale 9, f.58t

Il Consiglio Generale di Siena delibera di risarcire le monache del monastero della Nunziata di Grosseto dei danni arrecati nel corso dell’intervento dell’esercito senese, in quell’anno, per sedare la ribellione dei grossetani. "Quod provideretur a comuni senensi dominabus monasterii de Grosseto in C libras ex eo quod monasterium earum fuit destructum occasione dicti exercitus pro utilitate Communis".

1420
Arch. di Stato di Siena. Statuti di Grosseto. Distinzione I, rub.35
Il Comune di Grosseto assegna l'offerta da darsi ogni anno all'oratorio delle suore di S.Chiara il 25 marzo festa dell'Annunziata.

1420
Arch. di Stato di Siena. Statuti di Grosseto.Distinzione II, rub.43

Il Comune di Grosseto dispone che quelle suore di S.Chiara le quali non avessero ritirato dalle proprie case e famiglie quanto di diritto loro competeva potessero costringere i parenti a somministrare ciò che richiedevano.

1479 Maggio 2
Arch. Vescovile di Grosseto. Ricordi di Mons. Borghesi 3

Rescritto diretto al Vescovo di Grosseto ed al Vicario dell' Arcivescovo di Siena, col quale il Pontefice Sisto IV concede il possesso del monastero dell’Annunziata al t provvedendo altresì "quod dictum monasterium ad profanos usus nullatenus redigatur sed in illius ecclesia aliquando deserviatur in divinis".

1496 Marzo 22
Arch. Vescovile di Grosseto. Ricordi di Mons. Borghesi f.92

Copia fatta "Ex libro consiliorum Comunis Grosseti" nel 1528. La Comunità di Grosseto desiderosa di favorire la pia volontà dei devoti di S. Francesco di avere dentro le mura della città un monastero di suore venne a transazione in quel tempo con il Capitolo della Cattedrale rappresentato dal Proposto Niccolai. Questi portatosi in Consiglio chiese ai Priori un compenso per la cessione a beneplacito del Comune, del monastero dell'Annunziata già unito ai proventi capitolari. I Priori obbligarono, come patroni, l’Opera della Cattedrale ad otto moggia di frumento

1544

Archivio di Stato di Grosseto. Comune di Grosseto, Mermorie C, ff. 286-287
Il Consiglio del comune di Grosseto adunatosi per l’esame di vari problemi concernenti il monastero dell’Annunziata decretò: 1) riformarsi il convento delle clarisse; 2) inventariare i suoi beni; 3) espellere una monaca scandalosa spogliandola dell’abito; 4) togliere la cura delle monache ai Padri Osservanti di S. Maria della Grancia; 5) prendere la protezione del monastero la Comunità sia nello spirituale che nel temporale e di difenderlo all'occorrenza; 6) eleggersi la ministra del Consiglio e il confessore per un anno senza licenza del quale nessuno possa entrare in convento eccettuati i procuratori sotto pena di scudi 10 per volta; 7) Non vestirsi alcuna dell'abito religioso.

1561
F.ANICHINI, Storia ecclesiastica della Diocesi di Grosseto, I, ms. 1751, c.233

Allorchè il commendatario di S. Leonardo frère Alessandro Placidi reclamando la proprietà di un orto dentro la città di Grosseto, lo dice situato "nel terzo di San Benedetto a detta chiesa contiguo al quale da un lato a confine la strada che viene dalle monache diritta alla porta della chiesa, dalle spalle verso il pozzo di S. Pietro venendo a diritta, un fossone che già vi era, pigliando detto fosso e girando detto fosso verso il pozzo che già era dell'Opera, oggi Ser Danielle Umidi, seguendo detto fosso verso e fino alla strada che parte da S. Benedetto...

1578 Febbraio 14
Archivio di Stato di Firenze. Mediceo, f. 707, c. 34

Simone Genga a Francesco, Grosseto, 14 febbraio 1578. Al Baluardo delle Monache, come già si era fatto in quello di San Francesco, per far posto alla nuova fortificazione veniva distrutto il monastero delle Monache di Santa Chiara.