La piazza d'armi e il pozzo  
 
«Inizialmente la piazza era stretta tra due edifici affrontati che ospitavano depositi d'armi, vettovaglie e gli alloggi militari. Oggi di questi è ancora visibile il complesso a sinistra della piazza. Gli spazi, a seguito di rimaneggiamenti ed alterazioni avvenuti nel periodo della destinazione a Distretto Militare, erano rimasti soltanto dei vuoti involucri che, in sede di restauro, sono stati interpretati in modo originale. Infatti il recupero ha enfatizzato l'altezza dei fabbricati, e grazie ad essa sono stati ottenuti nuovi ambienti articolati su più livelli che hanno donato all'insieme ariosità e volume. All'estrema sinistra della piazza si affaccia un locale che, al piano terra, ospiterà un punto ristoro e la sala conferenze, l'unico locale totalmente ricostruito durante i restauri. Contrassegnato da un colore dell' intonaco diverso da quello utilizzato per rivestire le strutture originarie, l'edificio si caratterizza per l'inserimento di tre 

finestroni verticali che illuminano omogeneamente gli interni e che sono stati adottati dai progettisti per distinguere meglio la parte ricostruita. Specularmente a questo complesso di edifici, è visibile un vasto spazio delimitato da relitti murar i originali di varie altezze opportunamente consolidati e sottolineato da una barriera di alloro, l'area ospita un teatro all'aperto. Si è voluto rispettare il perimetro e la memoria del preesistente edificio organizzato in tre livelli ed un piano interrato. Infatti esso comprendeva al pian terreno magazzini e stalle distribuiti in otto vani con copertura o a volta o a travi di legno ancora leggibili per la presenza di paraste e frammenti di arco. Al di sopra di questi vi erano due piani superiori destinati agli alloggi militari. Si aprono qui delle uscite dirette sul camminamento coperto che conduceva alle postazioni di difesa...» (M.PARISI-E.VELLATI 2002, p.76).
 
«La piazza d'armi, circondata su due lati dagli alloggi militari, è dominata dalla presenza del pozzo con stemma mediceo. Questo non è che la parte sommitale di un più complesso e articolato sistema di raccolta e di depurazione delle acque piovane, disegnato dall' architetto fiesolano Raffaello Pagni nel 1590, di cui fornì i progetti senza mai seguirne personalmente i lavori. La pavimentazione della piazza è decorata da ricorsi in pietra arenaria di Scansano alternati a pietra serena e disposti a raggiera su un accoltellato di mattoni, quasi tutti moderni a sostituire gli antichi, ormai totalmente deteriorati. Il disegno a raggiera non genera solamente un
motivo decorativo, ma tratteggia gli spazi corrispondenti alla complessa struttura sottostante. L'impianto sotto la piazza, sebbene non visibile, è un elemento di grande suggestione e un esempio di avanzata ingegneria idraulica: otto cisterne voltate a vela, raccoglievano l'acqua piovana che confluiva da tutti i tetti dei fabbricati circostanti e dalle zone pavimentate della piazza stessa. I fori posti lungo i perimetri in arenaria servivano da immissari dell' acqua piovana che filtrava in vasche di decantazione dove, attraverso sabbie drenanti e ulteriori complessi passaggi, giungeva alla vasca centrale perfettamente purificata e pronta per l'utilizzo. Tale impianto arrivava a contenere cinquecento metri cubi d'acqua, divenendo un'insostituibile fonte per l'approvvigionamento idrico della Cittadella. Il pozzo in travertino dalle linee eleganti ed essenziali, è stato rimontato dopo i restauri al Cassero senese intrapresi negli anni ottanta, poiché precedentemente era stato rimosso, smontato e depositato in magazzini» (Ivi, 74-75).

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