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1559 Agosto 18
Arch. di Stato di Firenze. Mediceo, f. 480c, c.279

"Corvatto da Perugia, Grosseto 18 agosto 1559. Ali XVI del presente arrivai in Grosseto e presentai la lettera insieme con i contrasegni di V.E.I. al capitano Checco e lui subbito mi consegnò la fortezza e le munizioni dele quali se ne manda memoria a V.E.I. La roccha di questo luogo è tanto in disordine quanto si possi dire ci mancan tutte le finestre e porte eccetto tre che bisogna di farne almanco sette o otto e bisogna di fare molte scale e tetti ale stanze che si possine habitare ed è necessario che V.E.I. ci provveda dele robe dele quali li mando lista. Saria necessario di dieci volte tanto imperò io, per dare mancò spesa a V.E.I. che si può, farò con questa munizione che domando ala medesima. Ho domandate queste robbe ala comunità: loro son desiderosi di far ogni cosa per V.E.I., imperò qui non si truova nessuna di queste cose che fanno di bisogno eccetto che li travi che li provederanno e i cannelli ; el resto l'E .V .I. le potrà mandare per mare che al condurlo qui, loro ci daranno i bufoli.
[...].Lista dele robbe che bisognano per la rocca e per la Torre (delle Saline): otto o dieci canne di tavolo vinticinque o trenta moggia di calcina otto chiaveture con suo chiavi quattro per porte grosse e quattro piccole mille cinquecento pianelle dugento correnti duo mastri muratori
cinquanta fra piastrelle e gangheri duo mila chiodi di più sorti".

1563
Arch. di Stato di Firenze. Mediceo, f. 2134, c.367

Nota delle Fortezze del dominio senese: Saturnia, Montalcino, Grosseto, Radicofani, Sovana. Fortezze abitate: Chiusi, Capalbio, Arcidosso, Colle, Monticchiello, Saturnia, San Quirico, Monte Massi. Fortezze disabitate, perché in cattive condizioni di conservazione: Sarteano, Piancastagnaio, Campagnatico, Sinalunga, Campiglia d'Orcia, Castiglion d'Orcia, Rocca d'Orcia, Casole, Mandano, Montemerano, Massa, Rocchette, Gavorrano.


1566 Maggio 9
Arch. di Stato di Firenze. Mediceo, f. 227, c.42

"Francesco a Lorenzo Albizi, Firenze, 9 maggio 1566. [...]. A maestro Baldassarre si commette la riparazione della rocca di Grosseto e di quelle altre torri di marina, ricordando a voi l'usare diligenza in rivedere le cose che sono a vostra cura et rimediare quelle che n'hanno di bisogno".


1566 Maggio 14
Arch. di Stato di Firenze. Mediceo, f. 521a, c.589

"Baldassarre Lanci a Francesco, Siena, 14 maggio 1566. [...I.E la rocca di Groseto che è una torre sola con un poco di procinto non m'è parso dovergli far cosa alcuna prima che io non ne conferissi con V.E.I., essendo che io giudicavo necesario abasarla tanto che scoprissi tutto il piano e non più, essendo tant'alta al presente et appresso a un fianco d'uno baluardo che, al mio iuditio, essendo batuta portarebbe pericolo che le ruvine di quella non levassero le difese di quello. Oltre che anchor sia vero vi penetra qualche poco d'acqua per di sopra io prometerei a V.E.I. che almeno per cento anni ella non ruvinarebbe anchorchè gli siano cascati gli parapetti e merli che fa che l'aqua scorre fra il muro e la volta che per asetarla non bastarebbe a restucare di so-pra la volta, ma bisognarebbe rifarli tutti quelli parapetti et poi di nuovo refarli un batuto che venisse tutto d'un pezzo con il suo pendio che gitassi fuora l'aqua ; che quando piacci a V.E.I. di voler che serva cosi senza abasarla ve rimandare gli maestri a rasetarla anchorchè ve stieno malvolentieri a questi tempi et contentandosi lei che si stesse per insino a ottobre che si torna a mettere mano a quella fabrica ci tornarebbe molto comodo niente di manco quella accenni quanto vole che si facci che tanto si seguirà [...]. Ne m'occorendo altro in buona gratia sua reverente gli bacio le mani et me la recomando pregando il nostro Signore Idio la conservi sana e feliciti".


1566 Maggio 17
Arch. di Stato di Firenze. Mediceo, f. 227, c.48t

"Francesco a Baldassarre Lanci, Firenze, 17 maggio 1566. Ci piace gli ordini che avete dato per la rocca di Grosseto: si loda il disegno di abbassarla [...I".

1570
Archivio di Stato di Firenze. Mediceo, f. 2134, c. 455

[Post 1570] Nota, redatta da autore sconosciuto, delle Fortezze dello Stato: due a Firenze, poi Cortona, Borgo, Montepulciano, Lucignano, Castrocaro, Montepoggiolo, Pistola, Volterra, San Martino, Pisa, Livorno, Torre Nuova, Caladifuria, Castiglioncello, Vada, San Vincenzo, Gorgona, Campiglia, Portoferraio, Siena, Montalcino, Grosseto, Castelmarino, Caladiforno, Castiglione della Pescaia, Troia, Pineta, Giglio, Sovana, Radicofani, Chiusi.


1570
Arch. di Stato di Firenze. Mediceo, f. 2134, c.532

[Post 1570] Nota inviata al Granduca, "di dogliense che vengono rappresentate da Bombardieri del Fortellino di Grosseto contro a quel Castellano". Lagnanza perché entro la Fortezza camminano di giorno e di notte i "bestiami, cioè cavalli e castrati, cosa che rende gran pregiudizio a quelle fortificazioni, facendo sgrottare in più luoghi e Trinceroni, come anco rendono fastidio alle sentinelle".


1571 Novembre 20
Arch. di Stato di Firenze. Mediceo, f. 567, c.242

" Marino Lanci a Francesco, Grosseto, 20 novembre 1571. [...] Inoltre ho acomodato la rocha che al presente si guarda che viene incorporata in questa fortezza dala quale se ne chavarà grandissime comodità respetto le sue stanze. Inoltre che nella sommità di essa vi si possi tenere una mezza cholobrina aconpagnata da due sagri. Ma io sarei di parere quando piacessi a V.A.S. che detta torre s'abbassasse sino ala metà che sarà da trenta braccia, ala quale altezza si ritrovano bonissime muragle di un chorttile di detta torre di grossezza di quatro braccia, sopra la quale, comodamente, vi starebeno sei pezzi di grossa artigliaria i quali scuprirrebeno gran parte dela canpangna e dominarebeno tutta la terra. Restami ora dire a V.A.S. che per tutto el presente mese chiuso el sudetto baluardo e fatto alloggamenti murati et comodi per vinticinque soldati, sotto ai quali ci è loggia da tenere al cupertto l'artigliaria che parendole la farò quivi condurre sendo che, da que pochi soldati che al presente si ritrovano in questa rocha, sarà guardata e molto più sicura che non è dove si trova al presente. Mi ochorre dire a V.A.S. che l'anno passato fesci fare per suo ordine qua nela machia di Canpangnatico tavoloni per dugento chasse di arttiglaria e quattrocento mozzi per ruote di esse che tutti per ancora si trovano nel istessa machia le quali staendovi la presente invernata riceverebeno danno assai respetto l'inundationi che fa il fiume in detta machia [...]".

1572 Febbraio 6
Arch. di Stato di Firenze. Mediceo, f. 573, cc.279-281

1572, Febbraio 6, Grosseto. Visita allo Stato di Siena effettuata da F. Rasi: "Prima visita della Maremma e dei quattro Capitanati", cioè Sovana, Grosseto, Massa e Casole". Viene rilevata la mancanza di munizioni in Fortezza; inoltre, "II Baluardo della Fortezza, a causa della vernata, grandissima che è stata, e ultimamente p(er) le pioggie [...] è rovinata in tre luoghi, talm(en)te che è facilissimo centrarvi [...] p(er) tutto d(etto) Baluardo appariscono fessure, e segni manifesti alla prima Acqua [...] e non solo questo Baluardo, ma ancora la Cortina [...] che si può entrare quasi a cavallo, ed il simile interviene al Cavaliere, che è dreto a' Francesco [...]". Viene inoltre stabilita una multa di 40 scudi per ciascuna bestia che danneggi le cortine ed i bastioni.


1572 Aprile 16
Arch. di Stato di Firenze. Mediceo, f. 573, c.127

"Marino Lanci a Francesco, Grosseto, 16 aprile 1572. Si è fornito di abassare la torre al piano delle muraglie del cortile al quale, di presente, ci faccio fare la volta e sotto ad essa ci accomodo un palcho nel quale vi si potrà tenere benissimo cento cinquanta moggta di grano e sotto vi è una stanza da poter tenere altre munitione commode alla fortezza . Nella parte della torre ci sono dua bonossime stanze, l'una sopra l'altra, le quali ambedua servirebbono per commode e sicurissime prigioni. E sopra l'ultima volta che serve per piazza, quando fussi con sua bona gratia, ci farei tirare dua mezzi channoni. In tanto si farà la volta sopra il cetile alla quale ci se ne potrà mettere quattro o sei pezzi più e quel tanto che piacerà a V.A.S.".

1576 Febbraio 14
Arch. Segreto Vaticano, Congr. Concilii, Visita Ap. Vol. 119, "Liber Visitationis Ciuitatis et diocesis Grossetanae", f.27v

«Ecclesia Sanctae Luciae Dicta die XIIII Februarii 1576. Visitauit locum, in quo olim condita erat ecclesia Sanctae Luciae, qui locus est introclusus in Arcem, quam ad presens aedificandam curat Ser.mus Magnus Etruriae Dux, et nullum apparet uestigium ecclesiae».

1608
Arch. di Stato di Firenze. Mediceo, f. 2356, cc. 48-60

1608-1612-1721, Grosseto. Note di armi e militi del Presidio di Grosseto, di anonimo. Nell'anno 1608 risultava un totale di 963 soldati, nel 1612 c'erano 828 soldati e 4 archibusieri a cavallo. Nel 1721 erano presenti 400 soldati, e la "cavalleria" era costituita da 122 persone

1622 Gennaio
Arch. di Stato di Firenze. Mediceo, f. 1825, ins. 2, fasc. 1

"Relazioni dell'ing.(egnere) Gabbriello Ughi su fabbriche, fortezze e visite fatte in diversi luoghi dello Stato". Relativamente ai lavori da farsi alle fortificazioni di Grosseto, si legge che: "Risulta necessario nella Fortezza, il foderar il nuovo Casino d(e)lla Munizione di tavola di castagno per difesa d(a)ll'umido. [...]". Nel baluardo delle Palle: "va rifatto il nuovo Casino della Munizione [...] la porta di d(etto) Casino va fatta d(a)lla parte di tramontana cosi le finestrelle che ci vanno in conformità dell'altre che sono a sud(detto) Casino a' dov'è la munizione, co' farsi le sue porte doppie et benaccomodate. Medesimamente si deve far l'arco di muraglia sopr'al'entrata d(e)lla Casa Matta a' canto alla Porta, e' Corpo di Guardia [...]" (ordine del 1622, Aprile 28). "Quando sia condutto i resto del lastrico dalle cave potrà far fornire di lastricar quella parte che resta inperfetta dentro al (Rastrello) d(e)lla Porta d(e)lla Città". "E necessario sopra tutte cose sudd(ette) far nettare e' ben rivedere le 6 fogne maestre d(e)lla Città che sboccon nel fosso d(e)lla fortific(azion)e [...]". Inoltre, fare alle loro entrate uno sportello "mascherato" per "comodità di poterci entrar dentro a nettarle, è rivederle quando bisogna [...]". La nettezza della Città ("pattarne") si conduceva "in su le mura d(e)lla Città".

1623 Marzo 24
Arch. di Stato di Firenze. Mediceo, f. 1825, ins. 2, fasc. 3

Relazione dell'Ingegnere Gabbriello Ughi che riporta una nota di tutte le spese per i lavori da fare al "Baluardo del Fortellino":"II muro che va a detto baluardo dalla parte di drente (che va) apogiato la cortina ma va conlegata in detto muro che monta [...](braccia 1266 di lunghezza). La cortina esterna che va a detto baluardo è da farsi per una lunghezza di braccia 2805 [...] di muro di fondamenti di sassi, per lungh. br. 3960 [...] pali (infissi) sotto a detto fondamento [...] Di terra che va cavatta sotto a dove (va) i fondamento, per una lungh. di br. 4620". Necessario fare n° 10 fori nelle muraglie per lo smaltimento delle acque piovane Da farsi inoltre il "fognone che va per di drente dove si piglia tutte le acque (sopra) i(l) Cordone e anda l'acqua ne(gli) iscannafossi e indetta fogna [...], per una lunghezza di braccia 165 [...] di cordoni e base [...]" per una lunghezza di braccia 330. Note di spese per fare "trogoli" e per spengere la calcina. Nota di spesa per il muratore, per realizzare i muri di calcina, rena e sassi; fattura, misura a braccio quadro.

1624 Maggio 12
Arch. di Stato di Firenze. Mediceo, f. 1825, ins. 2, fasc. 4

Relazione dell'Ingegnere Gabbriello Ughi sulla visita effettuata a Grosseto; si legge: "Baluardo del Fortellino di Grosseto, in che grado stava la sua rovina; ma anco comandato che si rifaccia; nò mi resta però da dir altro, seno che in 22 giorni che dimorai in quel luogo, altresì a ordin(are) è far dar principio all'opera a giornate [...] et per magg(ior) intelligenza di come sta d(etto) Ba(luardo) ne ho fatto il presente modello di cera nel quale si dimostrano i luoghi dove (ha patito), et il modo da poter difendere la fortezza da quella parte, mentre per (rinovarlo) (vi) si fabbricherà [...]". Le rovine delle "muraglie" dipendono dalla mancanza di "vigilanza degli scoli ".

1741
Arch. di Stato di Firenze. Regie Fabbriche, f. 550, cc. non num. ins. anno 1741

"Ragionamento di tutti gli lavori necessari da mantenersi nella Piazza di Grosseto", di anonimo. C'erano in totale n. 42 cannoni, n. 14 petrieri e n. 2 mortai. Nelle piazze basse di ciascun bastione delle mura c'erano delle batterie composte ciascuna da n. 2 pezzi di cannone, "rivestite di fascine con piattaforma di tavole a barchetta", per un totale di n. 24. Sulla piattaforma superiore del cassero della fortezza erano n. 4 pezzi di cannoni montati.

1768
Arch. di Stato di Firenze.

Regie Fabbriche, f. 550, cc. non num., ins. anno 1768 "Descrizione delle Riparazioni delle fabbriche della Piazza di Grosseto, redatta da Giovanni Boldrini, dalla quale si rileva che il Mastio era "composto di una Batteria capace di dieci pezzi d'Artiglieria, coperta da un Capannone sostenuto da più pilastri".


1781 Aprile 30
Arch. di Stato di Grosseto. Uffitio dei Fossi, vol. 567, cc. 31-94

"Nota De Beni alienati dall'Uffizio dei Fossi e Coltivazioni di Grosseto dopo la pubblicazione de' nuovi Regolamenti della Provincia Inferiore Senese degli 11 Aprile 1778". Benedetto Clementelli con rogito del notaio Girolamo Pasquini acquista "la porzione II: delli spalti circondari consistente, cioè. Un Tenimento di Terre di Moggia 2: 07 circa da Porta vecchia a Levante confinato a Ponente dalle Mura della città di Grosseto, da mezzogiorno la Muraglia dello Sprangato, o Casino dell'avanzata, che resta a man sinistra all'uscir di Grosseto, e la Strada Maestra fino alla voltata della medesima, che conduce ad Istia, ed alla Montagna, da Levante la fossa della detta Strada d'Istia e della Montagna fino al punto che si lascia e, si prende la Strada che porta a Siena verso Tramontana, e da Tramontana una Fossa, che resta di faccia alla Fortezza di detta Città di Grosseto, e divide altra porzione di Spalti, e Fossi a retta Linea fino alla Muraglia di detta Città..."

1782 Marzo 2
Arch. di Stato di Grosseto. Uffitio dei Fossi, vol. 567, cc. 31-94

"Nota De Beni alienati dall'Uffizio dei Fossi e Coltivazioni di Grosseto dopo la pubblicazione de' nuovi Regolamenti della Provincia Inferiore Senese degli 11 Aprile 1778".
Angelo Pozzesi con rogito del notaio Gioacchino Tempesti acquista "la porzione I: delli Spalti circondari consistente, cioè, La Porzione di N.I:, e di lettera A. dell'Estenzione di Moggia 2: 16 circa e sporta parte a Tramontana, e parte a Levante, che hà il suo principio da Porta nuova fino al Bastione della Fortezza ove principia l'altra porzione segnata di N.Il: e di lettera B., qual porzione parimente resta circondata parte dalla Strada consolare che conduce a Siena, parte dalla Doganella, e parte dalla Strada circondaria esterna della Città...".

1783 Maggio 15
Arch. di Stato di Grosseto. Uffitio dei Fossi, vol. 567, cc. 31-94

"Nota De Beni alienati dall'Uffizio dei Fossi e Coltivazioni di Grosseto dopo la pubblicazione de' nuovi Regolamenti della Provincia Inferiore Senese degli 11: Aprile 1778". Gaspero Valeri con rogito del notaio Luigi Bonci acquista "la Porzione prima, Terza, e quarta degli Spalti interni della città Suddetta.; La prima dell'Estenzione di Stara 12, a cui confina La Strada, che conduce alla Fortezza, il marciapiede della Muraglia fino a Porta vecchia, e via del gioco del Cacio; La Seconda di Stara 8 2/3 che hà il suo principio dal Baluardo di S.Michele, il marciapiedi della predetta Muraglia fino a Porta nuova, la via del gioco del Cacio, fino al Muro dell'Orto delle Fornaci, Casa di detto Orto, e sua Siepe fino al Baluardo di S.Michele, e La quarta di Stara 14 1/2 compresovi Stara 1 3/4 di Prato di S.Francesco, a cui confina a Porta nuova il marciapiede della Muraglia fino alla Strada, che conduce in Fortezza, la predetta via del gioco del Cacio fino a Porta nuova e il detto Staro e 3/4 del nominato Prato di S.Francesco; Ed inoltre le tre fabbriche esistenti l'enunciate tre porzioni, e denominate il Baluardo delle Palle, il Baluardo delle Monache, ed il Baluardo di S.Francesco ...".

1786 Aprile 3
Archivio di Stato di Grosseto. Comune di Grosseto cat. I, vol. 118, cc. 111v.112

Deliberazione della Comunità di Grosseto con la quale si richiede al Provveditore dell'Uffizio dei Fossi l'uso del "Casino detto delle palle, Situato Sulle mure di questa Città, ed in distanza dall'Abitato per uso di polveriera, o Sia magazzino per la custodia e conservazione della polvere da Archibuso, e da botta… ". Tale richiesta era giustificata dall'insufficiente spazio della polveriera situata nella Fortezza.


1837 Giugno 16
Arch. di Stato di Grosseto. Camera di Soprintendenza Comunitativa, b. 12, cc.183-208
(da E.M.BERANGER '87, pp.16-17)

Copia del Rescritto del Granduca Pietro Leopoldo Il a firma del Direttore dell'Imperiale e Reale Segreteria di Finanze Cavaliere Francesco Cempini con il quale si esprime il parere favorevole circa l'acquisto da parte della Comunità di Grosseto di un fondo da usarsi per le "Pubbliche Fiere" e per il "giuoco del Pallone", ovvero lo spalto allo esterno delle mura tra il Baluardo della Fortezza ed il così detto Casino delle Palle


1850 Febbraio 25
Arch. di Stato di Grosseto. Comune di Grosseto, cat. X, b.105, cc.6-9r

Copia del Regolamento a firma del Prefetto Giuseppe Corsini riguardante "il servizio dei Giardini e dei Pubblici Passeggi esistenti sugli spalti delle mura di Grosseto". Il Regolamento prevede una divisione dei pubblici passeggi in due sezioni. "I punti di divisione sono: dall'un canto la fortezza, e dall'altro canto il Baluardo detto del molino a vento, con dichiarazione che mentre la metà di esso Baluardo situato a Nord-Ovest appartiene alla rispettiva Sezione la quale toglie il nome di Prima, l'altra metà situata a sud-Est appartiene del pari alla rispettiva Sezione la quale toglie il nome di Seconda, con dichiarazione altresì che il viale, che muovendo dalla fabbrica del Teatro conduce al Baluardo che sopra spetta alla suddetta lª Sezione". A tali sezioni sono addetti un giardiniere e due "operanti fissi". Il Regolamento riguarda le mansioni degli addetti, l'orario di lavoro e quello di apertura dei giardini. Ai giardinieri spetta anche il compito di vendere i limoni, le arance ed i fiori ivi coltivati.

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