Documenti  
   
1298 Novembre 9
Archivio di Stato di Siena. Conventi 162, cc.271-272.v

Benuccio Rustichelli di Grosseto per rimedio dell'anima sua e dei suoi parenti dona al Monastero di S.Galgano, nella persona dell'abate Raniero, se stesso e tutti i suoi beni presenti e futuri. Una casa posta nella città di Grosseto, confinante nel primo lato con Brunaccio Dietiguardi, nel secondo e terzo con la via pubblica; un pezzo di terra posta in Contrada S.Martino, confinante al primo lato con gli eredi di Germano, al secondo Bonello di Orbetello e l'erede di Melloso e al terzo la via; un pezzo di terra in contrada detta al Rigo Salso, con al primo lato Vitale Mariscalco e al secondo Puocio da Campriano, al terzo il Rigo Salso; un pezzo di terra posto " a luliveto di S.Michele, con al primo lato è la chiesa di S.Michele , al secondo di Credo Valente; un pezzo di terra in contrada detta Massarone, con al primo lato gli eredi di Orgese, al secondo eredi Bonfiglioli, al terzo la via pubblica; un pezzo di terra posto in contrada Forche sulla via del Bagno di Roselle, con al primo lato la chiesa di S.Lucia, al secondo Meo di Benuccio e Giovanni carnaiolo, al terzo Berinperto del fu don Niccolao, presso la quale terra sono due pezioli di terra verso il lago Bernardo delle quali le metà per indiviso è dell'Ospedale di S.Lucia e di Meo di Benuccio; un pezzo di terra in contrada dove sono le forche sulla via del Bagno di Roselle metà per indiviso, alla quale al primo lato è degli eredi Joanni Lamberti e via pubblica; un pezzo di terra con ficaia, al cui primo lato è Nardo Colure, al secondo Durellino, al terzo don Bonaventura....., al quarto la via pubblica; un pezzo di terra in contrada La Malaterra, al cui primo lato è degli eredi di Iacometto al secondo la gora dei molini del Gomune di Grosseto, al terzo la via pubblica; una vigna posta in contrada del Malaciatico con al primo lato Guidone Aldigardi al secondo Beninasa, la chiesa di S.Lucia, la via pubblioa; una vigna in contrada Le Fornaci con al primo lato gli eredi Cinghiarelli, al secondo eredi di Boninsegna fornaio, al terzo Lamattaraia al cui primo lato gli eredi Cinghiarelli al secondo le monache di S.Chiara poi la via pubblica, poi la gora del molino del comune di Grosseto; un orto posto nella contrada di Porta Cittadina , confinata con Durellino q.Guarcherino, gli eredi di Tancredi fabbro e da due parti la via; un pezzo di terra da saline posto in Cardetalo di 22 saline e 22 in luogo Cottoi, una parte di peschiera posta a Cardo….Atto in Grosseto "in Grancia Sancti Andree".

1420
Arch. di Stato di Siena. Statuti di Grosseto. Distinzione I, rub.35

Il Comune di Grosseto assegna l'offerta da darsi ogni anno all'oratorio delle suore di S. Chiara il 25 marzo festa dell'Annunziata.


1420
Arch. di Stato di Siena. Statuti di Grosseto.Distinzione II, rub.43

Il Comune di Grosseto dispone che quelle suore di S.Chiara le quali non avessero ritirato dalle proprie case e famiglie quanto di diritto loro competeva potessero costringere i parenti a somministrare ciò che richiedevano.


1561
F.ANICHINI, Storia ecclesiastica della Diocesi di Grosseto, I, ms. 1751, c.233

Allorchè il commendatario di S. Leonardo frère Alessandro Placidi reclamando la proprietà di un orto dentro la città di Grosseto, lo dice situato "nel terzo di San Benedetto a detta chiesa contiguo al quale da un lato a confine la strada che viene dalle monache diritta alla porta della chiesa, dalle spalle verso il pozzo di S. Pietro venendo a diritta, un fossone che già vi era, pigliando detto fosso e girando detto fosso verso il pozzo che già era dell'Opera, oggi Ser Danielle Umidi, seguendo detto fosso verso e fino alla strada che parte da S. Benedetto...


1576 Febbraio 16
Archivio Segreto Vaticano. Congr. Concilii, Visita Ap. Vol. 119,cc.34v-35v
"Visita Bossi"

Il visitatore apostolico Francesco Bossi, vescovo di Perugia, visita il monastero della Ss.Annunziata di Grosseto, in cui si trovano le suore di S.Chiara, in cui sono iniziate le operazioni di demolizione per consentire la costruzione di un baluardo delle Mura Medicee.

1592
Archivio di Stato di Grosseto. Comune di Grosseto, Mermorie E, f.384

"Non era per anco terminata la costruzione del nuovo convento di S.Chiara, per cui la Comunità di Grosseto fece vive istanze al Granduca che si degnasse completarlo".


1624 Maggio 29
F.ANICHINI, Storia ecclesiastica della Diocesi di Grosseto, I, ms. 1751, c.183

" Con rescritto del Granduca fu ordinato al Provveditore di Grosseto doversi fornire dallo Scrittoio delle fortezze e fabbriche tutto l’occorrente perché fosse compiuto il monastero di S.Chiara di Grosseto".


1632
Arch. di Stato di Grosseto. Comune di Grosseto – Memorie H, passim

La scarsità delle rendite non permetteva di mantenere nel convento di S.Chiara un numero di suore come desiderato, perciò le monache avanzarono domanda alla Comunità di Grosseto per essere soccorse, e questa trovò modo di risolvere il problema economico con l’aiuto dell’Opera della Cattedrale assegnando cento scudi annui a detto monastero.


1632 Novembre 13
Arch. di Stato di Grosseto. Comune di Grosseto – Spoglio dell’Opera B f. 245

Decreto magistrale. Si stabilì che l’Opera della Cattedrale dovesse somministrare altri cinquanta scudi oltre quelli assegnati dal Comune di Grosseto al monastero di S.Chiara fino al bisogno


1635
F.ANICHINI, Storia ecclesiastica della Diocesi di Grosseto, I, ms. 1751, cc. 187-193t

Regole da seguirsi dalle monache del convento di S.Chiara di Grosseto nello spirituale e nel temporale.


1637
Arch. Vescovile di Grosseto
.
1637 si ha che il vescovo Turamini visitando il convento di S.Chiara vi trovò sei monache velate e tre servigiane, ordinò il prelato in questa circostanza che esse non potessero scendere alle grate nei giorni di festa, la quaresima e l’avvento senza un’urgente necessità da esaminarsi dalla abbadessa o dal vicario generale, e alle disubbidienti impose per la prima volta la pena di un mese di carcere ed ogni altra volta quella dell’arbitrio fino alla scomunica: negli altri tempi poi non potevano parlare se non con quei che avessero avuto la licenza in iscritto.


1687
F.ANICHINI,Storia ecclesiastica della Diocesi di Grosseto, I, ms. 1751, c.173

"1687 il Sig. Bernardino del q. Giovanni Paolo di Casamaggiore perugino nel suo testamento rogato da Ser Fabio Bonaventura S…… notaro pubblico lasciò al convento (di S.Francesco di Grosseto) scudi 400 da impiegarsi e col frutto di esso celebrarsi dai PP. all’altare di S. Antonio da Padova messe 140 l’anno. Questi denari passarono in diverse mani e per ultimo furono fondati in una vigna del Sig.Silvestro Faneschi posta per la Via di Istia , e confina vigna dei Sigg. Bianchi, monache di S. Chiara, Anton Francesco Mazzuoli e via pubblica e se altri. La quale possessione dal Faneschi fu donata all’eredi Sulli a quali fu evitta dai PP come morosi nei pagamenti del canone nell’anni scorsi ed ora appartiene allo stesso convento costumandosi così da detta religione che ogni sopravanzo di entrata che resta da detto stabile detratta l’elemosina pelle messe 140 vada a benefizio del convento. Campione A f° 58.65.6gt. 72. Campione B f° 96.138. Filo affari n° 42".


1722
Arch. di Stato di Siena. Conventi 491,

"Cabreo di S.Francesco". La pianta fa parte del "Cabreo di S.Francesco" ed è relativa alle terre possedute dal Convento di S.Francesco di Grosseto in località Grillese. I confini sono costituiti dal tratto finale del torrente Grilllese che si immette nell'Ombrone (con terra delle monache di S.Chiara) e dalla "Via del Grillese".