Cristo in mandorla  

Il bassorilievo, scolpito nella lunetta sovrastante la porta centrale in controfacciata, raffigura la mezza figura del Redentore benedicente entro mandorla sorretta da due angeli, con ai lati altri due angeli in volo verso il Cristo. La scultura è databile alla fine del XIII secolo, e dunque dovrebbe far parte fa della decorazione originale della cattedrale. Il suo autoremanifesta una modesta personalità artistica, particolarmente nella resa volumetrica e spaziale e nella rappresentazione degli arti degli angeli. Di ben altra qualità sono invece i due leoni stilofori all'estremità dell'architrave su cui poggia la lunetta: l'autore dovrebbe appartenere alla cerchia di Giovanni di Agostino



M.PARISI, Maestri di pietra nella Cattedrale di San Lorenzo, in C.GNONI MAVARELLI - L.MARTINI (a cura di), La cattedrale di San Lorenzo a Grosseto. Arte e storia dal XIII al XIX secolo, Cinisello Balsamo 1996, pp.39-40: «L'artista dimostra maggiori difficoltà soprattutto nella resa volumetrica e spaziale; così il cartiglio nelle mani appiattite del Cristo, diventa un goffo impaccio, come anche la mandorla tra le mani "impossibili" degli angeli. La maggiore debolezza dell'esecutore si manifesta però nella resa degli arti inferiori dell'angelo all'estrema destra. La disposizione in profondità delle gambe è schiacciata a tal punto che l'arto più arretrato appare inspiegabilmente davanti a quello in primo piano e la figura assume una posa dinoccolata. La compattezza dei volti degli angeli e le loro fisionomie ricordano le classiche forme di matrice tinesca, benché rese in un linguaggio più corsivo. Potremmo pensare ad una delle maestranze giunte da Siena per portare a termine il fianco meridionale, che estende il suo intervento anche alla decorazione della controfacciata. Le parti meglio riuscite di quest' ultima sono i due leoni stilofori, dai quali si sprigiona una vivacità ferina originale».
 

 

 

 

 

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