La controfacciata

Ai lati del portale principale due lapidi ricordano il compimento dei restauri della cattedrale nel 1865 (quella di sinistra) e la morte nel 1695 di Bernardino De Vecchi, impegnato nella regolazione delle acque del Lago di Castiglione. All'estrema sinistra - guardando la parete con le spalle rivolte all'altare maggiore - è la piccola porta che fa accedere alla scalinata a chiocciola mediante la quale si raggiunge il ballatoio della facciata. All'estrema destra la lapide del 1712, commemorativa del canonico Antonio Paglialunga.

Addossati alla parete interna della facciata sono due semipilastri con semicolonna che rappresentano testimonianza della originaria struttura architettonica gotica della cattedrale grossetana. Secondo Italo Moretti i semipilastri, ricordando le soluzioni adottate nel Duomo Nuovo di Siena, fanno supporre per l'edificio un impianto basilicale spartito da pilastri circolari o, più verosimilmente, compositi (cfr.I.MORETTI '96, p.78).
Sopra il portale centrale è un'altra opera appartenente agli inizi della costruzione della cattedrale. Si tratta del gruppo scultoreo realizzato in una lunetta nei primi decenni del XIV secolo rappresentante il Cristo in mandorla sorretto da Angeli. La scultura è attribuibile alla cerchia di Giovanni d'Agostino, e dunque apparterrebbe alla fase della decorazione del Duomo - in particolare quella della facciata meridionale - realizzata fra il 1320 ed il 1340 circa. Una copia del Crocifisso dipinto su tavola conservato nella chiesa di S.Nicola a Montepescali è in alto, fra la lunetta sovrastante il portale e la vetrata che chiude il rosone.

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