Il cassero nella fortezza medicea

 

Col suo inglobamento nella Fortezza delle Mura Medicee nella seconda metà del Cinquecento, il fortilizio perde la sua originaria funzione di "cassero-porta". Dal 1571 è oggetto dell'intervento di restauro di Marino Lanci, che ripropone al granduca la realizzazione del vecchio progetto del padre Baldassarre, per il quale è da abbassarsi la torre, troppo esposta al tiro delle artiglierie.
 

Il lato settentrionale del Cassero Senese, all'interno della Fortezza

Realizzato il progetto, l'innalzamento delle muraglie del cortile all'altezza cui è ridotta la torre conferisce all'edificio l'aspetto di un unica massiccia costruzione. La sommità della torre viene raccordata a quella delle muraglie del cortile, coperto con una volta a botte, con la realizzazione di una grande terrazza, in seguito coperta, in cui poter collocare fino a dieci pezzi di artiglieria. Internamente sono realizzati i quartieri per i soldati, l'alloggio per la guarnigione, un secondo "Magazzino per la polvere" all'ultimo piano, la prigione, il deposito del grano ed un pozzo accessibile da tutti i piani della torre. Gli ambienti del cassero vengono raccordati al resto della fortezza mediante un locale a sinistra della rampa d'accesso alla nuova fortificazione.
 «Al suo interno è possibile osservare alcuni resti delle strutture medievali, valorizzati dai lavori di restauro. Sulla sinistra si riconosce la faccia esterna del muro in travertino dotato di scarpa che delimitava il recinto fortificato della porta trecentesca (porta di Santa Lucia). Questo muro prosegue, ancora all'interno, oltre un'apertura che ci conduce al di fuori del circuito delle mura senesi, dove sulla nostra sinistra è possibile osservare quanto rimane delle imponenti strutture dell'antiporto difensivo, che sporgeva all'esterno del cortile fortificato. Tornati indietro verso la stanza pentagonale di raccordo, proseguiamo la visita alle strutture medievali entrando in un vano che si trova ora alla nostra destra: costeggiamo in tal modo, dall'esterno, il perimetro del cortile fortificato, attraversando uno stretto corridoio che fu ricavato nel '500 anche mediante l'abbattimento di uno spigolo della scarpa. Facciamo così ingresso al cortile trecentesco attraversando la porta rivolta verso l'interno della città...» (R.FARINELLI - R.FRANCOVICH 2000, pp.140-141).
 
«Quest'edificio ha cambiato destinazione e funzione più volte nei secoli, inizialmente fu sede del castellano, guarnigione militare sotto i Medici, poi Distretto Militare fino ai bombardamenti del 1944. Fu successivamente abbandonato e usato nel dopoguerra come ricovero per gli sfollati. Solo agli inizi degli anni 60 si è risvegliato l'interesse per il monumento che si è concretizzato negli anni 80 con l'intervento di restauro conservativo e di riuso...Dopo il 1860 il Cassero e tutti gli edifici adiacenti divennero sede del Distretto Militare. La nuova destinazione portò per esigenza al completo snaturamento dell'edificio, numerosi furono gli interventi strutturali che portarono alla demolizione e ricostruzione di tramezzi e solai per ottenere un numero maggiore di stanze. Nella seconda metà del 1900 il Cassero viene definitivamente abbandonato tanto è vero che, nel 1970, tutti i solai interni, recenti e antichi, erano crollati. Il Cassero, dopo un attento e completo restauro, è stato aperto al pubblico nel 1980 come sede d'esposizioni e mostre, funzione che conserva ancora oggi» (F.SARETTA '99, pp.78-79).
 

Particolare del Cassero Senese nel Bastione della Fortezza nella vista di Grosseto nel dipinto del 1630 di Ilario Casolani, conservato presso il Museo Diocesano d'Arte Sacra. Il Cassero è raffigurato con la grande terrazza ancora priva della copertura.

Il cassero "interrato", visto dal camminamento fra i baluardi "della Vittoria" e "di S.Lucia", i due piccoli baluardi della fortezza che guardano verso la città.