Nel 1345 la grossetana Cecca di Petruccio Beringhieri vende al Comune di Siena il proprio palazzo, con l'orto ed il cortile, posto in Grosseto vicino alla porta della città detta 'Porta Cittadina' ed alle mura.

L'acquisto consente a Siena di avere nella piazza una vasta area, sulla quale costruire l'edificio di cui tratta il documento del 1430, quel «maghaçino di sale » di cui possa avvelersi la Dogana del Sale, la magistratura senese che regolava la produzione, la distribuzione e l'esportazione del sale grossetano, tratto dal Lago di Castiglioni, alle saline del Querciolo . Ovvero consente di costruire quell'edificio che ancora oggi, con le numerose modificazioni subite nel tempo, è visibile nella piazza antistante 'Porta Vecchia'.

Come è evidente dalla carta del 1430 Siena già possiede un edificio adibito a magazzino del sale prima della realizzazione di quello nuovo, avvenuta grazie all'acquisto del palazzo di Cecca: infatti, attesta il documento, il magazzino del sale con «lacasa delmagaçino vecchio del comune di Siena cioe dove alpresente habita Elcamerlengo del comuno di Siena». Questo "magazzino vecchio", confinante con quello "nuovo", è chiaramente un edificio preesistente a quello costruito avvalendosi dell'area del palazzo di Cecca, e

Archivio di Stato di Siena. Vino e terratici 10. "Possedimenti del Comune di Siena nella città e distretto di Grosseto", c.76v. 1430 Settembre 28: «In prima uno casamento nuovo posto nella detta citta digrosseto presso allaporta cittadina laquale e maghaçino di sale el quale confina daletre parti colavia delcomuno e dalaltro lacasa delmagaçino vecchio del comune di Siena cioe dove alpresente habita Elcamerlengo del comuno di Siena.
Item una casa overo magaçino vechio posto neladetta citta laquale ogi habitaçione delcamarlengo del sale elquale vista perlocomune di Siena alaquale dadue lati e lavia delcomune e dalaltro elsopradetto casamento nuovo del sale».

dunque una costruzione confinante con quel palazzo quando ne viene effettuato l'acquisto.
 

L'aspetto odierno dell'edificio del magazzino senese del sale, il "Cassero del Sale" costruito di fronte alla Porta Cittadina (l'odierna 'Porta Vecchia'), nel luogo ove nel 1301 era il palazzo di Cione di domino Niccolò, venduto ai senesi da sua nipote Cecca di Petruccio Beringhieri nel 1345.

Di quale edificio si tratti lo dice inequivocabilmente una carta del 1301 che ne riferisce la presa di possesso da parte del comune di Siena: è il palazzo dei Conti di Santa Fiora - ovvero il vecchio castello degli Aldobrandeschi, il castrum nucleo originario della città -, che confina con col palazzo di Cione Beringhieri, lo zio di Cecca, e dunque lo stesso acquistato da questa dal comune di Siena per realizarvi il nuovo magazzino del sale. Finché la costruzione di quest'ultimo non è completata fa da magazzino quello che fu "il palazzo dei Conti di Santa Fiora", che a costruzione ultimata diviene, come testimonia il documento del 1430, "la casa dove abita il camerlengo del comune di Siena".

 

Quando si osservi la pianta degli edifici nell'area del "Cassero del Sale" tenendo presente quanto riferiscono i documenti medievali, appare assolutamente plausibile la ricostruzione proposta circa la genesi del complesso senese destinato alla raccolta, conservazione e distribuzione del sale grossetano da parte del magistrato di Siena che aveva il compito di assolvere queste funzioni. E, dunque, pare assolutamente plausibile che gli edifici confinanti col "Cassero" siano nello stesso luogo del "magazzino vecchio" e "casa del camerlengo", con tutte le implicazioni che ciò comporta per la localizzazione del castello aldobrandesco di Grosseto e, conseguentemente, del nucleo originario della città. In proposito è da sottolineare come il Cassero si trovi nel terzo cittadino di S.Giorgio, quello che prende il nome dalla chiesa del castello di Grossito. Su un parere contrario si veda R.FARINELLI - R.FRANCOVICH 2000, p.136.