La Madonna delle grazie
 
La Vergine Assunta detta La Madonna delle Grazie — Tavola (a. cm. 98 x 1. cm. 60). Secondo il Carli è «Parte centrale, segata ai lati e in basso, di una più grande tavola. Oggetto di grande venerazione, fu incoronata nel 1759 dal Vescovo Franci. Unanimemente attribuita a Matteo di Giovanni, è, per quanto mutila, una delle sue più alte creazioni, databile verso il 1470 e ispirata all' Assunta, pure frammentaria, di Domenico di Bartolo nella chiesa del Refugio a Siena» (E.CARLI [a cura di], Arte senese nella Maremma grossetana, Grosseto 1964, p.37). Pare però ( L.Martini) che che non si tratti di una una tavola segata, ma che le attuali siano le dimensioni originali dell'opera.
 

V.BURATTINI '99, p.31: «Se ci si avvicina all'immagine della Madonna delle grazie, si possono notare le scritte inserite da Matteo di Giovanni nell'aureola e nelle vesti.

1. Nell'aureola, di solito nascosta dalla corona, è riportato l'inizio della prima antifona dei vespri del 15 agosto. Questo testo costituisce il titolo stesso del quadro e certamente era ben più appropriato quando la tavola, non ancora ritagliata, mostrava l'intera figura di santa Maria in un cielo affollato di angeli festanti.

ASSVMPTA EST MARIA IN (CAELVM, GAVDENT ANGELI, LAVDANTES BENEDICVNT DOMINVM). Maria è stata assunta in cielo, gli angeli gioiscono e, lodandone il Signore, lo benedicono.

2. La tunica di santa Maria è un ricco broccato a fogliami di filo d'oro, come ne venivano prodotti fin dal Trecento a Firenze e in altre città italiane. L'orlo del collo reca la scritta REGINA, che fu nel medioevo un appellativo frequentissimo della Vergine. Del resto, nei cicli pittorici, la scena dell'assunzione della Madonna precede sempre quella della sua incoronazione a regina del cielo e della terra. La scelta della veste dorata, come nell'iconografia del Cristo risorto, è dovuta al fatto che l'oro, metallo prezioso e inattaccabile, è simbolo di regalità e di eternità. La gloria di Maria, che tradizionalmente era stata rappresentata da una mandorla policroma, in questa tavola è più modernamente raffigurata dai piccoli, ma fitti raggi emanati dal corpo dell'Assunta.
 

3. Santa Maria è avvolta in un manto che le copre il capo e le ricade sovrapponendosi sulle ginocchia. La stoffa è un ricco broccato bianco con ornati a fili rossi (melegrane) e d'oro, mentre il rovescio è di un cobalto scuro. Il bianco è il colore delle feste liturgiche mariane ed è consueto nelle immagini senesi dell'assunzione, mentre il colore dei risvolti

concorda con l'iconografia più tradizionale, che prediligeva da secoli, per il manto di Maria, il colore del cielo, per designare la creatura che lo Spirito santo aveva avvolto con la sua ombra fecondatrice. Del melograno, dei cui rami si cingevano le antiche spose romane, i frutti qui raffigurati appaiono come fiammeggianti, evocando la simbologia dello Spirito santo, non senza un rimando alla Chiesa, di cui Maria è modello, mentre la melagrana ne simboleggia la compatta unità.

 

Sul gallone dorato del mantello corre una serie di scritte desunte dal vangelo dell'annunciazione. In particolare, le frasi che incorniciano il grembo verginale in cui Gesù Cristo visse la sua fase prenatale, ricordano il messaggio e l'iniziativa di Dio.

MISSUS EST ANGELUS GHABRIE(L A DEO) L'angelo Gabriele fu inviato da Dio (Lc I, 26). AVE GRATIA PLENA DOMINVS T(ECVM) Ave, piena di grazia, il Signore è con te (Lc I, 28).

 

«Databile al 1470 e quindi contemporanea alla cornice marmorea dell'altare che la racchiude è la bella Madonna Assunta, eseguita dall'artista senese MATTEO DI GIOVANNI. L'immagine, particolarmente amata e venerata dai fedeli della città, è co- nosciuta come "Madonna delle grazie". Pur essendo stata tagliata nelle parti laterali e in basso, la tavola rappresenta uno dei dipinti più significativi dell' artista, abile e raffinato esecutore di sacre rappresentazioni. Una doppia schiera di angeli, in atteggiamenti diversi ma corrispondenti, in- cornicia ai due lati il corpo della Vergine. I loro gesti e i loro volti, variamente inclinati, costituiscono un duplice asse di equilibrio formale che arricchisce e completa la composizione. Fulcro ideale e forma centrale su cui ruota l'intero dipinto è l'immagine della Madonna, esempio di raro equilibrio e di perizia artistica. La figura della Vergine sembra iscritta in un grande ovale, forma riproposta anche nel volto allungato, nell' orbita ellittica degli occhi e nei profili arcuati delle sopracciglia. Un assoluto desiderio di simmetria pervade quest'immagine in ogni sua parte, a cominciare dalla disposizione delle pieghe del velo intorno al viso perfettamente disegnato, fino alla decorazione a motivi a melagrana del manto e della veste. Le mani giunte costringono il tessuto pesante della cappa a distendersi sul seno della Vergine per ricadere ricco e abbondante verso il basso, a delimitare le ginocchia. La Madonna è infatti raffigurata seduta, anche se nel dipinto non appare traccia del trono. La tornitura delle membra e la sapiente volumetria delle forme (si vedano ad esempio il volto, il collo, il ventre, ma anche le dita delle mani, dipinte quasi in scorcio) hanno indotto gli studiosi ad ipotizzare una riflessione di Matteo di Giovanni sulle opere di Piero della Francesca. Espressione tipica dei modi dell' autore senese sono invece i colori e la perizia nella descrizione dei particolari. La tavola è dipinta con un sapiente accordo di azzurri e porpora disposti in zone alterne (si vedano le tuniche degli angeli) mentre la profusione d’oro nel fondo, sulle aureole, nei capelli e nelle vesti rende armoniosa e splendente tutta la composizione» (E.PRINCI '99, pp.32-33).

Sul breve risvolto dietro la mano sinistra, si legge AVE, mentre le poche lettere dietro la destra, DIN, non formano una parola comprensibile.

4. Altre scritte sul gallone del manto contornano la testa di santa Maria e riproducono la risposta che ella dette al messaggio di Dio. ECCE (AN)CI(LL)A DOMINI. FIAT MIC(HI) SEC(VNDVM VERBVM TVVM) Ecco la serva del Signore. Si faccia di me secondo la tua parola (Lc I, 38)».

 

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