L'altare
 
L'altare marmoreo nella cappella del braccio sinistro del transetto è dedicato alla Madonna delle Grazie dal tempo dei restauri della cattedrale del 1859-60, allorché vi fu trasferita la dedicazione da quello che nel 1709 era stato eretto nella prima campata della nave destra, su progetto dell'architetto della corte mediceo Giovan Battista Foggini, fiorentino, eseguito dallo scultore senese Giovanni Antonio Mazzuoli, coadiuvato dal figlio Bartolomeo. In effetti l'altare odierno della cappella, con una nuova mensa e con le formelle all'interno dell'arco che fanno parte dei restauri ottocenteschi, è quello realizzato da Antonio Ghini nel 1474 in una cappella posta nell'abside, su commissione dell'Operaio della cattedrale, al fine di esporre degnamente l'immagine della Madonna dipinta da Matteo di Giovanni.

 

L'altare realizzato dal Mazzuoli è smontato e ridotto a frammenti quando vengono eliminati gli altari seicenteschi e settecenteschi con i restauri del 1859-60, e cinque teste di cherubino ed un grandioso angelo volante appartenenti alla sua decorazione sono oggi nel Museo Diocesano d'Arte Sacra, mentre sono andati perduti tutti gli elementi architettonici. L'altare che nel 1576 il visitatore apostolico Bossi vede nella prima campata della navata sinistra della cattedrale è sicuramente quello realizzato dal Ghini: «Prope portam, quae est in eadem Naui inuenit Altare assumptionis divae Mariae, lapideum, et ornatum rebus omnibus necessariis preter crucem, et cum Icona quae est post altare in muro condita cum ornatu marmoreo perpulcra, et magnae devotionis, ut etiam apparere videbatur ex tabulis votivis, quae muro affixae prope dictum altare pendebant» (Archivio Segreto Vaticano. Congr. Concilii, Visita Ap. Vol. 119, f.15v). Ecco, dunque, che verosimilmente questo altare, trasferito qui per i crolli nell'area presbiteriale per cui si effettuano i restauri del Lari attorno al 1540, viene collocato nella cappella del braccio sinistro del transetto nel 1709, quando è eretto il nuovo altare della Madonna delle Grazie. In luogo di quello «cum ornatu marmoreo» e con «Icona perpulcra» - certo la tavola di Matteo di Giovanni - viene trasferito il fonte battesimale.

L'altare della Madonna delle Grazie . «Esso è composto da due lesene scanalate che poggiano su basi adorne di stemmi e sorreggono un fregio scolpito con palmette e la lunetta decorata da teste di cherubini. Nella lunetta è rappresentata a bassorilievo l'Annunciazione. Nel timpano dell'arco, dentro ghirlande, sono gli stemmi di Grosseto e dell'Opera, ai lati della lunetta sono due statuette di un martire in dalmatica con la palma del martirio e di un vescovo con il pastorale. Sopra la lunetta, definita da cornice e da girali a lance di palma è il busto del Padre Eterno. Al centro dell'altare è un tabernacolo decorato con candelabri ad arco, con frutta, spighe e grappoli d'uva. Nel fregio che sta sopra la cornice si legge la seguente iscrizione: "Hoc. opus. f. Antonius. Ghini. de Senis. tempore, sp. viri. Salvatoris. Lemni. Oparii. a. d. MCCCCLXXIII» (A.MAZZOLAI '80, pp.140-141).

L'architrave dell'altare, firmato e datato da Antonio Ghini, autore anche del monumentale fonte battesimale.

 

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