Baluardo delle Palle (Bastione del Maiano)

 

La presenza del grande stemma mediceo sul vertice del baluardo chiarisce l'origine del nome ad esso attribuito.

 
Nel 1622 l'ingegnere Gabbriello Ughi, nelle sue Relazioni su fabbriche, fortezze e visite fatte in diversi luoghi dello Stato, rileva che nel baluardo delle Palle «va rifatto il nuovo Casino della Munizione [...] la porta di d(etto) Casino va fatta d(a)lla parte di tramontana cosi le finestrelle che ci vanno in conformità dell'altre 
Il Baluardo, o Bastione, delle Palle è quello che lo stesso granduca Cosimo I indica doversi costruire per primo, dei sei delle nuove Mura di Grosseto, allorché, nel 1562, decide la realizzazione della fortificazione della città. I lavori di edificazione del baluardo iniziano in realtà nel 1565, e terminano l'anno successivo, ma già negli anni novanta dello stesso secolo cedimenti del terreno costringono ad effettuare interventi di consolidamento e la realizzazione di condotti di scolo delle acque.
 

Archivio di Stato di Firenze. Segreteria di Gabinetto f. 695, c. 88. "Raccolta di piante delle principali città e fortezze del Granducato di Toscana...". Pianta della città di Grosseto disegnata dall'ingegnere Andrea Dolcini nel 1749. Particolare del Bastione delle Palle. È evidenziato il condotto di scolo delle acque realizzato alla fine del secolo XVI, ed all'interno del bastione è il "Casino delle Palle", ovvero il deposito di munizioni costruito nei primi anni venti del '600, che compare anche nel particolare del bastione nel dipinto del 1630 di Ilario Casolani.
 

che sono a sud(detto) Casino a' dov'è la munizione, co' farsi le sue porte doppie et benaccomodate». Nel 1676, come tutti gli altri baluardi e gli spalti delle mura, come nota l'auditore generale in Siena Bartolomeo Gherardini, anche il terreno del baluardo delle Palle viene concesso a pascolo dai responsabili della difesa militare di Grosseto. Questo regime di concessione, che procura un discreto reddito, rimane fino alla applicazione dei nuovi Regolamenti della Provincia Inferiore Senese dell' 11 Aprile
1778, relativi all'acquisizione dei pascoli per riunirli alle proprietà del suolo. Anche il terreno compreso nel baluardo delle Palle viene alienato, ma rimane proprietà dello Stato il "Casino", che nel 1786 viene ancora indicato locale utilizzabile come polveriera, per far fronte alla insufficienza di quello della fortezza. Venendo meno, nell'800, l'importanza militare alla fortificazione grossetana, anche il Casino delle Palle perde la propria, cosicché nel 1837 viene ristrutturato «dovendo presentare un luogo piuttosto di delizia...». Ciò nel quadro della trasformazione degli spalti delle mura in giardini, iniziata nel 1833. Nello stesso anno il granduca Pietro Leopoldo Il esprime parere favorevole circa l'acquisto da parte della comunità di Grosseto di un fondo, nello spalto esterno alle mura tra la Fortezza ed il baluardo delle Palle, da usarsi per le "Pubbliche Fiere" e per il "giuoco del Pallone". Sul baluardo, nel 1870, viene  costruito  sul  bastione delle Palle il deposito
dell'acquedotto del Maiano - in disuso da molti anni -, con una capienza di 6693.50 ettolitri, da cui partiva la rete distributiva che portava l'acqua in tutta la città. Ciò porta alla demolizione del Casino, ma rimane al suo posto, sul vertice del baluardo, la garitta esagonale sovrastante lo stemmamediceo. Questo fino al 1944: il bombardamento aereo di quell'anno, concentrato proprio sul distretto militare esistente allora nella Fortezza, ne provoca la distruzione.

Nel Baluardo delle Palle sui tre vertici erano posizionate le garitte due delle quali demolite tra il 1823-84, la terza andata distrutta con i bombardamenti del 1944,a pianta esagonale irregolare in struttura di mattoni, posto sul vertice del bastione. «Di questa particolare garitta oggi sono visibili parti delle due scale d'accesso laterali con gradini in laterizio e tracce del suo perimetro. Per quanto riguarda l'apparato difensivo questo bastione presenta il caratteristico sistema a doppio ordine con piazze basse e cannoniere. Quest'ultime sono collegate tra loro da una galleria sotteranea con volte a botte che ritroviamo, oltre che qui, solo al Bastione Molino a Vento. Si accede a questi ambienti dalla via sottostante (la Via Saffi), che conduce, attraverso due gallerie, alle piazze basse e cannoniere di destra e di sinistra. Oggi questi vani, sono gestiti da privati o associazioni e sono visitabili su richiesta» (F.SARETTA '99, p.80).
 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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