Baluardo di San Francesco (Bastione della Rimembranza)

 

Particolare del Baluardo di S.Francesco nel dipinto di Ilario Casolani del 1630, in cui Grosseto è raffigurata ai piedi della Madonna e dei Santi protettori della città (Museo Diocesano d'Arte Sacra). Sono visibili il complesso conventuale di S.Francesco, la Porta Murata ed il 'Magazzino della Polvere' costruito nel baluardo.

«Parte di questo Convento, che si estendeva su quel Bastione, che dicesi di S. Francesco, fu fatto gittare a terra dal Gran Duca Ferdinando I nella costruzione delle presenti muraglie della Città l'anno 1580». Così riferisce, trattando del convento di S.Francesco, Jacopo Boldrini nella sua Relazione sul Capitanato di Grosseto nell'anno 1760 (in V. PETRONI s.i.a., p.164). In effetti più che alla costruzione del bastione, avvenuta fra il 1576 ed il 1577, la decisione di «gittare a terra» nel 1580 parte del convento di S.Francesco è dovuta alla necessità di realizzare il tratto della via all'interno degli spalti delle nuove mura (la via del Cacio) fra lo stesso baluardo di S.Francesco e quello delle Monache. Già nel XVII secolo, come per tutti gli altri, il terreno del baluardo è ceduto in affitto per essere utilizzato come pascolo, e nel 1783 viene alienato dall'Ufficio dei Fossi al signor Gaspero Valeri, in attuazione dei regolamenti del 1778 relativi alla riunione dei pascoli alla proprietà del suolo.
 
Nell'800, a seguito della decisione, del 1833, di adattare le mura in passeggio pubblico ed i bastioni in giardini, vengono demolite le garitte e le cannoniere sono adibite alla coltivazione di piante di agrumi.
 
«Nel 1884 venne qui collocato il busto di Giuseppe Garibaldi spostato, nel 1923, per la realizzazione del Parco della Rimembranza inaugurato nel 1929 con al centro il Monumento ai Caduti. Al livello dei giardini è visibile il Monumento al Milite Ignoto del 1921. L'obelisco alto 12 metri poggia su di una base in pietra ed è decorato da quattro leoni. In origine sulle facce erano applicate lapidi commemorative in bronzo ed un'aquila sulla sommità. ...Lasciando il parco e dirigendosi verso il Bastione Fortezza si fiancheggia la lunga cortina attraversando la così detta "passeggiata archeologica" realizzata nel 1960 disponendo lungo il percorso alcuni resti d'interesse archeologico quali sarcofago colonne e pezzi scultorei» (F.SARETTA ' 99, pp.73-74).

 

 

 

Archivio di Stato di Firenze. Regie Fabbriche f. 550, c. non num. "Pianta dei lavori nuovi fatti fuori e dentro della Porta nuova di Grosseto l'Anno 1755". Particolare. Dal disegno non firmato, ma da ritenersi del Warren, appare evidente come la costruzione del baluardo e del relativo tratto della via all'interno degli spalti (la via del Cacio) abbia determinato la demolizione di parte del convento di S.Francesco e la riduzione della superficie del suo orto. Il baluardo, col suo "Magazzino della Polvere" al centro, è alla destra della porta cittadina che, con i lavori cui si riferisce la pianta, è ormai chiamata Porta Nuova, dopo esser stata per quasi due secoli Porta Murata.

 
Il Bastione della Rimembranza visto dalla "passeggiata archeologica".

«Il monumento ai Caduti delle battaglie risorgimentali, ubicato in piazza Umberto I, fu poi trasformato nel 1921 in monumento ai Caduti del' 15-18 e trasferito nel parco della Rimembranza: il riutilizzo di un simbolo dell'epoca risorgimentale per il primo conflitto mondiale rivela, al di là di motivi contingenti e di ordine pratico, la possibilità e la volontà di tendere un filo ideale fra i due diversi momenti storici, stabilendo una sostanziale continuità fra i Caduti di tutte le guerre. L'obelisco, che si erge su un basamento sormontato da quattro leoni sotto ai quali si aprono altrettante vasche semicircolari, rivela nell' apparato simbolico e nel linguaggio figurativo l'origine ottocentesca: le targhe in bronzo raffiguranti le varie armi dell'esercito (marina, aviazione e fanteria) hanno sostituito gli specchi del monumento originario che era coronato da un' aquila anch'essa oggi non più esistente. Gli ingegneri Ippolito e Giuseppe Luciani l'avevano disegnato su commissione della Società dei Reduci delle Patrie
Battaglie in memoria dei Caduti per la libertà d'Italia dal 1848 al 1870» ed era sto inaugurato l'11 giugno 1896» (N.FARGNOLI, Il mito dell'eroe: da Garibaldi ai Caduti del 1915-18, in L.FRANCHINA [a cura di], s.d. pp.68-69).
 

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