1. Porta Senese
 2. Cassero
 3. La chiesa di S.Martino

4. La loggia di Bino degli Abati
5. Porta Grossetana

Il toponimo Batignano è di origine prediale, ovvero deriva da un nome proprio romano, Vatinius, proprietario del fundus qui censito in età romana, e che dunque ne ha conservato il nome anche dopo il passaggio ad altri della proprietà. Il sito è verosimilmente all'origine di un decumano appartenente alla centuriazione più antica della pianura rosellana, cioè di una strada che, transitando ai piedi delle colline in cui è la città etrusco-romana, e poi presso la riva meridionale del Lago Prile, conduce fino al tombolo nella zona di Pingrossino. È questa strada, che percorre tutta la pianura che va dal fundus Vatinianus al mare, il prolungamento, ordinato secondo i criteri della centuriazione, di quella che, transitando dunque dal sito in cui sorgerà il castello di Batignano, collega Roselle a Murlo. Ovvero a quella località del senese che col suo "palazzo" è tanto politicamente e culturalmente significativa in epoca etrusca anche per le città maremmane di Roselle e Vetulonia. La grande importanza che ha per secoli la via di collegamento fra l'entroterra ed il Lago Prile e il mare - e dunque con le zone di produzione del sale - è uno dei due principali motivi per cui è sorto il castello di Batignano, che della strada controlla l'accesso alla pianura grossetana. L'altro è costituito dalle risorse minerarie, il cui sfruttamento nel medioevo determina aspetti particolari dei rapporti di questo castello con la grande famiglia comitale degli Aldobrandeschi, che ne effettua la concessione feudale, e poi col comune di Siena, che nel 1363 ne acquista il diretto controllo.

 

 

Archivio di Stato di Siena. Capitoli 3, "Caleffo Nero", c.483. 1363 Ottobre 27. Spinello del fu Salomone di Bartolomeo Piccolomini e suo fratello Pietro vendono per 6.400 fiorini al comune di Siena due terzi del castello di Batignano. Al tempo di questa definitiva sottomissione a Siena, il castello di Batignano è ormai ridotto a soli 50 "fuochi". Grazie alla politica senese favorevole all'immigrazione in Maremma anche di corsi e di "lombardi", Batignano ha una forte ripresa demografica nel '400. Nei primi decenni del XVII secolo il territorio del castello è intensamente coltivato, mentre nel XVIII il centro abitato di Batignano è in gran parte spopolato a causa dell'insalubrità dell'aria.

Batignano sorge su due pianori concentrici, su una collinetta a quota 149 m. sul livello del mare. La notizia più antica del castello è del 1119, in una carta da cui già si evince come esso sia in una particolare condizione nella vasta area dei domini aldobrandeschi. Sul pianoro superiore è probabile si sia realizzato il primitivo nucleo castrense. Una cinta muraria databile fra XIII e XIV secolo, con rifacimenti del XVI, in cui si aprono due porte, cinge il pianoro inferiore in cui si è sviluppato il borgo.

Archivio di Stato di Grosseto. Uffitio dei Fossi b.576, c.373 "Pianta Geometrica della Banditaccia di Batignano stata da me infrascritto eseguita questo di 22 Aprile 1786 d'ordine dell'Ecc.mo Sig. Matteo Disperati Cancelliere Comunicativo del Dipartimento di Grosseto".

Ancora vivo a Batignano è il culto del padre agostiniano Giovanni da S.Guglielmo originario di Monte Cassiano in provincia di Macerata. Divenuto eremita nel 1597 si stabilì nel monastero di S.Guglielmo di Malavalle, presso Castiglione della Pescaia, e poi presso Buriano, ove fondò un romitorio. Da qui si trasferì nell'eremo, dedicato a Santa Lucia, nella campagna di Batignano, ed ancora più in prossimità del paese nel 1621 - secondo la tradizione - Giovanni pose la prima pietra del grande convento di Santa Croce. Questo sarebbe avvenuto poco prima della morte dell'eremita, avvenuta il 14 agosto 1621, le cui spoglie sono conservate dal 1966 in un sepolcro in travertino dietro l'altare maggiore della chiesa di S.Martino. Oggi frazione del comune di Grosseto, il centro abitato di Batignano è stato di recente restaurato, con interventi che hanno mirato a far riemegere i valori architettonici da esso acquisiti nel corso dei secoli.

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