Le "vestigie" del ponte

 

 

 

 

Biblioteca Moreniana di Firenze Mappe 8, Mappe storico topografiche del Lago di Castiglione. Serafino Calindri .  1784-85
Particolare della Tavola Prima. "Carta descrittiva e storica". L'ingegnere perugino registra il "Ponte romano diruto" mediante il quale la via consolare Aemilia Scauri attraversava l'Ombrone alla 'Volta dei Marmi", ovvero di fronte all'odierna 'Tenuta La Trappola-S.Mamiliano', il sito ove sorgeva il castello di 'Calliano', a poca distanza dalla 'Torre della Trappola' e dalle saline.

«Esistono dalla parte dell'Alberese sull'Ombrone, nel luogo chiamato Volta de' Marmi, vestigli in pietra di Ponti distrutti che continuano l'antica Strada Aurelia, chiamandosi ancora presentemente quello dell'Ombrone il Ponte del Diavolo, nella maniera che la medesima strada del Diavolo si chiama». Così, nel 1760, Jacopo Boldrini nella sua Relazione sul Capitanato di Grosseto nell'anno 1760 (in V.PETRONI , Guida dell'Archivio di Stato di Grosseto, Siena 1971, pag. 180). Oltre che nella Tavola del Calindri le "Vestigie" dell'antico ponte romano che consentiva l'attravesamento dell'Ombrone presso la foce, delle quali riferisce il Boldrini, sono registrate anche nella bella "Pianta della Tenuta dell'Alberese", disegnata da Ansano Ruini nel 1719. Il toponimo 'Ponte del Diavolo', presso la 'Volta dei Marmi', è registrato nella Relazione dei beni della Maremma ...fatta l'anno 1607 da Francesco Giraldi... (Archivio di Stato di Firenze. Scrittoio delle Regie Possessioni, 3541, ins. 1), ed una carta del 1663 (Ivi, Scrittoio delle Regie Possessioni, 3771, ins. n.10) riferisce che, oltre alla sistemazione di circa 441 braccia di argini, fu ripulito il «fosso nuovo» della Corsica e vennero innalzati, per «riparare il fiume Ombrone», due argini a forma di mezze lune «una sotto e l'altra sopra il ponte del Diavolo». Su come il toponimo 'Ponte del Diavolo' alluda sicuramente all'antichità dell'opera viaria alla quale consente l'attraversamento del fiume,
è ampiamente attestato dalla documentazione medievale, nella quale è evidente come tutto ciò che era stato costruito prima del cristianesimo fosse ritenuto opera diabolica. Nel caso della 'Strada del Diavolo' che si avvale di questo ponte si tratta forse della Via Aemilia Scauri, ovvero del nuovo tracciato, realizzato nel 109 a.C., del prolungamento del 200 a.C. verso nord e fino a Luni della Via Aurelia, che fin dal 240 a.C. aveva collegato Roma con Cosa. L'Aemilia Scauri, secondo un'ipotesi che vede la strada percorrere - a nord dell'Ombrone - il litorale lungo la sponda occidentale del Lago Prile (cfr. G.PRISCO '89), dopo aver ricalcato l'antico prolungamento dell'Aurelia fino ai piedi di "Montemacchiese" (di fronte alla stazione ferroviaria di Alberese), se ne distaccava dirigendo verso il passaggio dell'Ombrone realizzato col Ponte del Diavolo. Questo secondo un tracciato che la fotografia aerea ancora rende visibile, e che le mappe del Catasto Leopoldino riportano con esattezza per essere ancora evidenti, nel 1822, le "Vestìge della via Emilia e le Rovine del Ponte del Diavolo". Pochi resti del ponte sono ancora visibili sulla riva sinistra dell'Ombrone, di fronte alla strada che, sulla riva opposta, conduce al fiume dalla 'Tenuta La Trappola-S.Mamiliano', ovvero che attraversa il sito del castello altomedievale di Calliano.