Le torri
 

Dei et patriae liberazione A. D. MCCCXLVII. Ricciardus fiorentinus me fecit”» (M.INNOCENTI, '98, p. 120).

Particolarmente interessante è la torre cilindrica addossata alla chiesa di S.Maria, evidentemente costruita successivamente: potrebbe trattarsi - lo suggerisce la sua forma - di una costruzione bizantina, facente parte dello stesso sistema difensivo costiero cui appartenevano i fortilizi di Talamonaccio e di Poggio Cavolo. La preesistenza della torre rispetto alla chiesa del monastero potrebbe essere ciò che giustifica l'orientamento anomalo di quest'ultima, rispetto al consueto est /ovest. «Verosimilmente durante i lavori di ristrutturazione del complesso abbaziale, la torre fu modificata, ricavando dal suo interno almeno due locali sovrastanti: quello in basso era coperto con volta a cupola. Al locale superiore si accedeva con una bella scala in pietra addossata in modo avvolgente alla base della torre» (M.INNOCENTI '98, p.126).
 

I resti dei merli che ancora sono visibili alla sua sommità ricordano che anche sul campanile vennero fatti interventi allorché il monastero venne fortificato nel secolo XIV. La torre è alta 31 metri, ed ha una base quadrata con lati di 6,70 metri, con mura di un metro e mezzo di spessore, che si riduce progressivamente fino a un metro e 28 centimetri al marcapiano sopra le bifore. Ha particolarità costruttive tali da far ritenere che la sua edificazione sia avvenuta in due fasi distinte. Ovvero l'asimmetria delle aperture, per cui, sopra un piano cieco con muratura in parte diversa dalle altre sottostanti, una monofora più grande della precedente fa seguito alla sequenza tipica feritoia -monofora – bifora, fa supporre che il campanile abbia raggiunta l’altezza attuale grazie alla sopraelevazione di una torre precedente. Questa avrebbe avuto il piano di copertura al di sopra della bifora, con la cella campanaria in corrispondenza dell'attuale piano cieco, raggiungendo così un’altezza di m.24. L’interno del campanile è diviso in tre parti da volte, di cui la prima e la terza a crociera e la seconda a vela.

«Quando il monastero fu abbandonato, due campane di questa torre furono trasferite nella chiesa di San Pietro a Grosseto e qui rimasero fino al 30 agosto 1869 …. Erano state gettate l'una nel 1263, l'altra da Ricciardo Fiorentino nel 1347. Nella maggiore si leggeva: “A.D. MCCLXIII mentem sanctam spontaneam ad honorem Dei et patriae liberatione”; nella minore: “Memoriam sanctam spontaneam in honore.

 

La torre quadrata, detta "Torre dell'Uccellina", alta circa ventidue metri e mezzo, è collocata esternamente all'angolo sud delle mura perimetrali della fortezza ed ha una curiosa particolarità: alla sommità, alla quota del camminamento di ronda, il perimetro è più largo di quello della base. Questo deriva dal fatto che la torre fu costruita in due fasi successive, con l'utilizzazione di materiale diverso